Teatri di Confine Pistoia 2016
SORRY, BOYS
Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze
terza tappa del progetto sulle Resistenze femminili
(Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti
a Gloucester, Massachusetts)
di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione teste mozze Paola Villani
assistenza alla regia Marco Rogante
PRIMA REGIONALE TOSCANA
POSTI ESAURITI
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory
Nello spettacolo si segnala la presenza di riferimenti sessuali espliciti nel linguaggio
La cronaca. 2008, Massachusetts, Gloucester. Nella cittadina americana si diffonde la notizia che 18 ragazze di una scuola superiore sono rimaste incinte pianificando le loro gravidanze, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in una specie di comune femminile. In The Gloucester 18, un documentario in cui si dà voce ad alcune di quelle ragazze, lontano dai riflettori dello scandalo, una di loro confessa di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo dopo aver assistito a un terribile femminicidio. Il documentario Breaking our silence denuncia, attraverso il capo della polizia di Gloucester, che ogni giorno c’è almeno una segnalazione di violenza maschile in famiglia. Per sensibilizzare la comunità al problema, 500 uomini organizzano una marcia nelle strade della cittadina.
L’idea che sta alla base di Sorry, boys, lo spettacolo scritto e interpretato da Marta Cuscunà e coprodotto da Centrale Fies (in scena, in prima regionale per la Toscana, martedì 28 giugno alle ore 21.30 alla Villa di Scornio nell’ambito di Teatri di Confine), è che a Gloucester, la concomitanza tra il patto delle 18 ragazze e la marcia degli uomini, non è una coincidenza, ma che entrambi i fatti hanno a che fare con il modello di mascolinità che la società impone agli uomini.
Sorry, boys, terza tappa del progetto sulle “resistenze femminili”, indaga sul sistema in cui questa storia è nata e si chiede quale sia il contesto sociale in cui questo progetto virale di maternità abbia potuto attecchire. Dodici teste mozzate, dodici maschere a cui Marta Cuscunà, autrice/attrice versatile e rigorosa (Premio Franco Enriquez 2013) dà voce per un’indagine teatrale, culturale, sociologica.
“Nel nero della scena, due schiere di teste mozze. Appese. Da una parte gli adulti. I genitori, il preside, l’infermiera della scuola. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi come trofei di caccia, tutti inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Potranno sforzarsi di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma resteranno sempre con le spalle al muro”. (Marta Cuscunà)
durata: 1h 10’