Stagione Sinfonica Promusica

I SOLISTI DELL’ORCHESTRA LEONORE – PAOLO ROSSI – PAOLO MARZOCCHI

Igor Stravinskij
“Histoire du soldat”

Paolo Marzocchi
“Luna lunedda”
Due orchestrazioni dal “For Children” di Béla Bartòk
“La fola del Leofante” (prima esecuzione assoluta)

Con la partecipazione di: Coro Voci Danzanti, allievi della Scuola di Musica Mabellini, delle scuole medie Cino da Pistoia, Leonardo da Vinci, Raffaello, Galileo Galilei di Pistoia, Libero Andreotti di Pescia, e del liceo musicale Niccolò Forteguerri di Pistoia

Sarà l’istrionico Paolo Rossi la voce narrante dell’Histoire du Soldat, l’affascinante opera di Stravinskij che sabato 9 aprile (ore 21) al Teatro Manzoni di Pistoia, nell’esecuzione dei Solisti dell’Orchestra Leonore, aprirà il sesto concerto della Stagione Sinfonica della Fondazione Pistoiese Promusica. Un ritorno alle origini per il poliedrico attore milanese, che esordì nel 1978 proprio nell’Histoire du Soldat per la regia di Dario Fo; un personalissimo modo di fare spettacolo, il suo, che, pur immergendosi nelle tematiche più contemporanee, non prescinde dall’insegnamento e dalla relazione coi ‘classici’ antichi e moderni.

Stravinskij compose l’Histoire nel 1918 nel periodo in cui aveva preso stabile dimora in Svizzera, ed era rimasto tagliato fuori dalla Russia, suo paese natale, a causa dell’imperversare della prima guerra mondiale e dello scoppio della rivoluzione russa: trovandosi in serie ristrettezze economiche, assieme ad amici artisti svizzeri – il direttore d’orchestra Ernst Ansermet ed il poeta Charles Ferdinand Ramuz – altrettanto provati dalle circostanze, aveva pensato di far fronte alla pesante situazione creando un lavoro per una specie di piccolo teatro ambulante facilmente trasportabile da una località all’altra e che si potesse presentare anche nei villaggi. Nella storia del povero soldato disertore che vende al diavolo l’anima (il proprio violino) per il miraggio di beni materiali, si mescolano influenze russe, elementi delle fiabe dei Grimm e echi pirandelliani. Il soldatino ‘qualunque’ diventa l’immagine il simbolo di un’umanità costretta a soccombere sotto forze sovrumane: un disperato ritratto del destino umano, che assume i tratti, talvolta, di un gioco scherzoso. Come la trama, anche la musica si presenta come una miscela, mirabilmente omogenea, di elementi diversi: dal ragtime (per il ridotto organico orchestrale, Stravinskij si ispirò al modello della jazz band, a cui aggiunse gli archi) al tango, dal folclore contadino russo alla musica sacra. Su questo straordinario ‘gioiello’ di composizione, Ferruccio Busoni ebbe modo di scrivere: “Ascoltando l’Histoire du Soldat si ridiventa fanciulli, si dimentica la musica e la letteratura e si rimane semplicemente commossi…”.

Nella seconda parte della serata il “Progetto Leonore” abbraccia la città: le più vivaci forze musicali giovanili di Pistoia si uniranno ai solisti dell’Orchestra Leonore in un “trittico musicale” ispirato a tradizioni popolari italiane e non, a firma di Paolo Marzocchi, compositore eclettico e fuori dagli schemi, capace di coniugare modernità e tradizione in un linguaggio musicale sempre coinvolgente e di grande impatto emotivo. Marzocchi, che ha all’attivo collaborazioni con istituzioni prestigiose come il Lucerne Festival e il Maggio Musicale Fiorentino (oltre ad esperienze con cinema e teatro, e un intenso impegno su progetti sperimentali legati all’istruzione musicale e alla sensibilizzazione sociale in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), porta a Pistoia un brano in prima esecuzione assoluta, La fola del Leofante, basato su una popolare filastrocca toscana, insieme a una composizione scritta per i bambini di Lampedusa e costruita proprio su una ninnananna lampedusana, Luna Lunedda, e a tre orchestrazioni dal For Children di Béla Bartòk. Con il coro Voci Danzanti (frutto del laboratorio corale promosso dalla Fondazione Promusica, importante esperienza di formazione che si rinnova, con felici esiti, da alcuni anni), saliranno sul palco gli studenti della Scuola di Musica “Mabellini” di Pistoia, delle scuole “Cino da Pistoia”, “Leonardo da Vinci”, “Raffaello”, “Galileo Galilei”, Libero Andreotti” e del liceo musicale “Niccolò Forteguerri”.

Paolo Marzocchi, pianista e compositore, è nato a Pesaro nel 1971, dove ha compiuto gli studi musicali diplomandosi in Pianoforte Principale (1996), Composizione (1997) e Musica Elettronica (2003) presso il Conservatorio di Musica “G.Rossini”. Di formazione classica, Marzocchi ha da sempre avuto verso la musica un approccio naturale e incurante delle barriere linguistiche, dedicandosi al teatro, al cinema, alla radio, fino alle sperimentazioni con altri linguaggi e alla composizione “pura”. Come compositore ha collaborato con tantissimi artisti di fama internazionale, e ricevuto numerose commissioni per la realizzazione di opere pianistiche, da camera e orchestrali, collaborando con istituzioni prestigiose come il Lucerne Festival, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra Verdi e i Pomeriggi Musicali di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma, la Biennale di Venezia, l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, il Festival Musica sull’Acqua, il Festival Multiplicidade di Rio de Janeiro, il festival Borderline Moving Images di Pechino. Collabora da alcuni anni con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca su progetti sperimentali legati all’istruzione musicale e alla sensibilizzazione sociale, nonché alla creazione di orchestre e cori giovanili. L’ultimo di questi progetti, intitolato “La musica, il lavoro minorile e il diritto all’istruzione”, in collaborazione con ILO, MIUR e con la Filarmonica del Comunale di Bologna, si è concluso nell’aprile 2015 al Teatro Manzoni di Bologna, ed è stato per Marzocchi l’occasione di sperimentare un’innovativa metodologia d’insegnamento della composizione su giovanissimi musicisti, da lui definita “rendering”. Tra gli eventi recenti che lo hanno visto protagonista si evidenziano la prima del suo nuovo concerto per pianoforte orchestra e arpa a bicchieri “Fantasia dell’Assenza” con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e la Filarmonica Toscanini, la direzione musicale del progetto sperimentale di Guido Barbieri “Le nuove vie dei Canti” a Lampedusa con i bambini dell’isola, una collaborazione col tenore Juan Diego Florez per la sua ultima registrazione discografica (Decca International) e la nuova opera “Il viaggio Roberto”, su libretto di Guido Barbieri, che ha riscosso, tra gli altri, il plauso di Riccardo Muti.  In ottobre 2015 sarà eseguita a Firenze la nuova composizione sinfonica commissione del Maggio Musicale Fiorentino, dal titolo “O pazzo desire!”, direttore Diego Matheuz.

 

INTERVISTA a PAOLO MARZOCCHI

a cura di Chiara Caselli

“Il suo caso somiglia lontanamente a quello di Giuseppe Verdi, e della sua clamorosa bocciatura all’esame di ammissione al Conservatorio di Milano che adesso porta il suo nome. Paolo Marzocchi, classe 1971, musicista e compositore tra i più affermati del momento, eclettico e fuori dagli schemi, è uno dei protagonisti del prossimo concerto della Stagione sinfonica Promusica, in programma sabato 9 aprile al Teatro Manzoni. L’evento rappresenta il punto d’approdo del Progetto Leonore: le più vivaci forze giovanili del territorio di Pistoia (gli studenti della Mabellini, del Liceo musicale Forteguerri, delle scuole medie di Pistoia e Pescia) si uniranno ai solisti dell’Orchestra Leonore nell’esecuzione di un trittico musicale firmato da Marzocchi e ispirato alla tradizione popolare.

“Fino a vent’anni non avevo mai pensato di fare il musicista – racconta – perché a dodici, in maniera perentoria e definitiva, l’insegnante di pianoforte del conservatorio di Pesaro mi aveva invitato ad interrompere gli studi: essendo mancino, ero inadeguato allo studio dello strumento”. Ma la passione è incontenibile: classica, rock, jazz. Ogni genere di musica lo attira. Dagli studi pianistici passa a quelli di composizione, finché un nuovo maestro, Gianni Valentini, lo induce a riprovare, da grande. E il diploma arriva, a 25 anni, dopo un triennio di studio né matto né disperatissimo e una deroga ai regolamenti del conservatorio che lo ammetteva a sostenere gli esami fuori tempo massimo: un autentico “âgé prodige”. A ruota, il diploma in composizione e poi in musica elettronica. “Mi sono sentito terribilmente vecchio, in quel momento” – confessa. Ma adesso, a distanza di anni, un entusiasmo contagioso e un’energia irrefrenabile rivelano l’indole e la creatività dell’adolescente curioso.

Marzocchi collabora da anni con il MIUR su progetti sperimentali legati all’istruzione musicale e alla sensibilizzazione sociale. Nei giorni scorsi si è confrontato con gli alunni della Scuola media “Marconi”, che nell’ambito del progetto “Adotta un artista”, lo hanno scelto come riferimento. “Ho spiegato loro – aggiunge – cosa significa fare musica e come lavora un compositore classico. I giovanissimi non hanno problemi di approccio con la musica contemporanea colta, ne fruiscono continuamente, tra cinema, videogiochi e spot pubblicitari. Ciò che potrebbe spiazzarli acusticamente lo recuperano con le immagini. Del resto, anche la creazione musicale è condizionata dal mercato: o vendi o non lavori. I circuiti ufficiali della musica contemporanea costituiscono una sorte di ghetto, che spesso intimorisce chi si accinge ad un approccio. La mia motivazione è diversa: voglio arrivare alle persone, toccare le loro corde sensibili, e per farlo si deve salvare un livello di comprensibilità per poi addentrarsi in maniera complessa negli strati sottostanti”.

E continua: “Quando si lavora con i ragazzi bisogna sempre considerare che non hanno col linguaggio musicale la stessa dimestichezza che hanno con la scrittura: mancano i rudimenti. Ma bisogna dare anche a chi non è musicista la possibilità di fare un’esperienza da professionisti, sfruttando al meglio gli scarsi mezzi a disposizione per svelare loro il linguaggio della musica contemporanea. Per questo, ho imparato ad esprimermi attraverso i limiti imposti dalle situazioni contingenti, ad esempio con organici strumentali insoliti e ridotti. Nelle scuole medie si insegnano il pianoforte, il violino, il flauto, la chitarra, poco altro. Raramente si ha a disposizione un organico di tipo tradizionale. Questo, col tempo per me è diventato l’impulso più grande alla creatività: ho imparato a sforzarmi aggirando gli ostacoli”.

“Luna lunedda”, in programma al Manzoni il 9 aprile prossimo, è un pezzo scritto con e per i ragazzi della scuola di musica di Lampedusa. “E’ un non-sense – spiega Marzocchi – Il testo è una filastrocca in dialetto, l’orchestrazione originale era per soli fiati. Mi piacerebbe creare un gemellaggio tra gli studenti di Pistoia e quelli di Lampedusa. Qui le potenzialità tecniche, le risorse, i locali per effettuare le prove sono eccellenti. Là sfruttiamo mezzi di fortuna. Ma hanno un mare da sogno e la spiaggia più bella del mondo, dunque si tratterebbe di uno scambio alla pari…..”

“La fola del leofante”, in prima esecuzione assoluta, è stata scritta appositamente per i giovani musicisti pistoiesi che hanno partecipato al Progetto Leonore, utilizzando una filastrocca tradizionale toscana (secondo alcuni studiosi originaria della montagna pistoiese). “Ognuno di loro ha un proprio ruolo, a volte piccolo, a volte grande, ma sempre di responsabilità. Come per “Luna Lunedda”, anche nella “Fola”, una filastrocca infantile – di fatto una “catena alimentare” in cui l’animale più piccolo è mangiato dal più grande fino ad arrivare al misterioso leofante – diventa il pretesto per sviluppare una composizione sinfonica di ampio respiro, in cui sperimentare tecniche strumentali, sonorità insolite, ma soprattutto in cui fare musica insieme attraverso l’esperienza dell’orchestra, magari anche divertendosi… “.

 

 

Fondazione Pistoiese Promusica
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

 

Un ritorno alle origini per l’istrionico Paolo Rossi, che esordì nel 1978 proprio nell’Histoire du Soldat per la regia di Dario Fo: il poliedrico attore milanese, con il suo personale modo di fare spettacolo che, pur immergendosi nelle tematiche contemporanee, non prescinde dall’insegnamento dei classici antichi e moderni, sarà infatti la voce narrante dell’affascinante opera di Stravinskij nell’esecuzione dei solisti dell’Orchestra Leonore.
Nella seconda parte il “Progetto Leonore” abbraccia la città: le più vivaci forze musicali giovanili di Pistoia si uniranno ai solisti dell’Orchestra Leonore in un “trittico musicale” ispirato a tradizioni popolari italiane e non, a firma di Paolo Marzocchi, compositore eclettico e fuori dagli schemi, capace di coniugare modernità e tradizione in un linguaggio musicale sempre coinvolgente e di grande impatto emotivo. Marzocchi, che ha all’attivo collaborazioni con istituzioni prestigiose come il Lucerne Festival e il Maggio Musicale Fiorentino (oltre a esperienze con cinema e teatro), porterà a Pistoia un brano in prima esecuzione, “La fola del Leofante”, basato su una popolare filastrocca toscana, insieme a una composizione costruita su una ninnananna lampedusana e due orchestrazioni dal For Children di Béla Bartòk.

 


Teatro Manzoni Pistoia

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Date

  • sabato, 9 Aprile 2016
    ore 21,00

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