Teatro delle Briciole/CollettivO CineticO
Cantiere Nuovi sguardi per un pubblico giovane
Sherlock Holmes
progetto affidato a CollettivO CineticO
concept Francesca Pennini
regia e drammaturgia Angelo Pedroni, Francesca Pennini
coreografie e partiture fisiche Francesca Pennini
in collaborazione con gli interpreti
con Simone Arganini, Giulio Santolini, Daniele Bonaiuti, Roberto De Sarno
(Fascia d’età indicata 8-11 anni)
Scrive Arthur Conan Doyle, il padre di “Sherlock Holmes”, che “il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare”. L’idea che guida le parole e le azioni di questo spettacolo è la volontà assoluta, liberissima, giocosa, di rovesciare quella verità e osservare con divertita ostinazione il mondo. Sherlock Holmes, il suo celebre metodo fondato sul binomio osservazione e deduzione, si reincarna sulla scena in un anomalo terzetto di investigatori contemporanei, animati da una inesauribile voglia di andare oltre il volto immediato e ingannevole della realtà, di analizzare i dettagli e ipotizzare possibili soluzioni. Nella sua sorprendente somiglianza con i meccanismi profondi della curiosità infantile, l’applicazione rigorosa e nello stesso tempo umoristica del metodo deduttivo è lo strumento di un viaggio di scoperta e investigazione di quel pezzo di mondo, di quel vero e proprio microcosmo che è il teatro. Un viaggio che diventa esplorazione della relazione ambigua tra realtà e finzione, verità e apparenza, artificio tecnico e autenticità di emozione. Quella che si viene compiendo sulla scena, “teatro del crimine” in una inedita accezione, è dunque una vera e propria anatomia in presa diretta, uno sguardo telescopico che si irradia sull’intero spettro del visibile e del sensibile. L’analisi clinica e interattiva di un campione del pubblico (lo spettatore non è forse parte integrante dell’accadimento teatrale?), convive allora con lo smontaggio e il rimontaggio della creazione artistica, innescando una riflessione sull’arte performativa e la sua relazione con la vita. La pluralità delle ipotesi ricostruttive dei movimenti coreografici di uno spettacolo, a partire dagli indizi lasciati sulla “scena del delitto”, si traduce in un vertiginoso atlante concentrato della danza, dal minimal alla contact improvisation, dalla metal al musical, perché il linguaggio del corpo ha estensione infinita, come infinito e aperto è il catalogo delle ipotesi sul mondo, se si parte dalla sua osservazione analitica. Tecnica e immaginazione si sorreggono a vicenda. Il teatro è metafora della immaginazione umana e della vita stessa, universo espressivo totale e complesso, di cui non si tralascia nulla, neanche il versante spaziale-costruttivo, così ricco di aspetti carichi di potenzialità, quando si possieda un occhio ricco di acume investigativo. Così, l’occhio di una telecamera, moderno erede della lente di Sherlock Holmes, nella sua assoluta libertà di indagine scruta, analizza, rielabora tutti i recessi dello spazio-mondo: persone e oggetti, spettatori e proiettori, costumi e note di regia, e non si preoccupa di superare le pareti del teatro per puntare sulla vita là fuori che continua a scorrere, o di farsi strada dietro le quinte. Perché “le cose ovvie di cui è pieno il mondo”, se osservate, guardate, scrutate, possono dirci qualcosa di nuovo, rivelare un volto segreto.
COLLETTIVO CINETICO
Compagnia in residenza stabile presso il Teatro Comunale di Ferrara, vincitrice del premio Rete Critica come migliore compagnia 2014, CollettivO CineticO nasce nel 2007 come fucina di sperimentazione performativa tra teatro e arte visiva. Nella forma di rete flessibile di artisti e ricercatori il collettivo indaga la natura dell’evento performativo discutendone meccanismi e regole. Uno dei caratteri salienti del lavoro coreografico è l’ideazione di metodologie di composizione e organizzazione del movimento che permettano di creare danze complesse ed articolate con corpi estremamente differenziati. Tra le 28 produzioni realizzate, ricordiamo EYE WAS EAR (2008 – Premio Giovani Danz’Autori 2008), XD scritture retiniche sull’oscenità dei denti (2010 – Top 20 Edinburgh Fringe Festival), *Plek- (2011), <age> (2012 – Premio Jurislav Korenic al Festival Internazionale MESS di Sarajevo), Amleto (2014), Miniballetto n.1 (2014).

Piccolo Teatro Mauro Bolognini
Spettacolo fuori abbonamento
Date
domenica, 7 Febbraio 2016
ore 16 (turno per le famiglie )lunedì, 8 Febbraio 2016
ore 10 (turno per le scuole )martedì, 9 Febbraio 2016
ore 10 (turno per le famiglie )
Prezzi
Biglietto recita pomeridiana 7 €
Biglietto recite scolastiche 6 €