Giornate della memoria | Teatro

PROCESSO A DIO

di Stefano Massini
mise en espace a cura di Ciro Masella
con Andrea Costagli, Davide Diamanti, Dimitri Frosali, Ciro Masella, Candida Nieri, Lorenzo Volpe


  • BIGLIETT ESAURITI 
produzione Uthopia

Mise en espace / lettura scenica di un testo in cui la parola – come spesso accade nel teatro di Massini – si fa corpo, scena, e da sola riesce a costruire paesaggi, luoghi fisici e dell’anima, evoca tempi e spazi. Uno dei racconti più potenti e lucidi della Shoah, che riesce a scavare nei meandri più reconditi e intimi dell’animo umano e del suo rapporto con il Divino.

«Se Dio esiste, perché la Shoah? Come si può conciliare il bene assoluto con il male estremo? Ha ancora un senso invocare l’Onnipotente che ha permesso lo sterminio di milioni di innocenti? La Shoah non è un episodio fra tanti, bensì l’Evento che discrimina tra un prima e un dopo e che costringe a ripensare radicalmente lo stesso concetto di Dio» (Magda Poli)


Un testo in cui la parola – come spesso accade nel teatro di Massini – si fa corpo, scena, e da sola riesce a costruire paesaggi, luoghi fisici e dell’anima, evoca tempi e spazi. Uno dei racconti più potenti e lucidi della Shoah, che riesce a scavare nei meandri più reconditi e intimi dell’animo umano e del suo rapporto con il Divino, con Dio.
Processo a Dio è uno dei primi testi di Massini, parte di quella Quadrilogia che ne ha svelato al mondo il talento e lo ha proiettato nell’empireo dei grandi autori, prima italiani e poi internazionali. In Italia abbiamo avuto, diversi anni fa, una sola messa in scena “memorabile”, quella con Ottavia Piccolo nei panni della protagonista: salvo allestimenti amatoriali, questo bellissimo testo manca quindi dai nostri palcoscenici da tanti anni. È indubbiamente uno dei testi più belli e potenti sulla Shoah, uno dei più belli fra i tanti scritti da Massini, e sicuramente uno dei più potenti e luminosi della drammaturgia tout court degli ultimi decenni. Un congegno teatrale perfetto, potente, contemporaneo, che è divenuto ormai un classico e che oggi più che mai ci interroga, ci scuote, ci commuove e ci sconvolge. Credo sia giunto il momento di far tornare Elga Firsch in scena (e con lei il rabbino Bidermann e tutti gli altri personaggi di questa “notte della resa dei conti”) e sono convinto che sia necessario e urgente in questo tempo squassato e fuori asse (per dirla con le parole di Amleto) far rivivere questa storia e, attraverso il processo a Dio voluto da una donna ebrea scampata alla morte in uno dei più cupi e violenti campi nazisti di sterminio – un luogo simbolo della follia dell’uomo che ha voluto farsi Dio, sostituirsi a Dio –, affrontare di petto il nostro rapporto col divino, con quel Dio che spesso chiamiamo a testimoniare, mettiamo alla sbarra, sostituiamo col nostro ego, la nostra sete di potere, vendetta, grandezza, orrore: con quel Dio a cui spessissimo ci sostituiamo, appunto, nell’epoca in cui stiamo vivendo l’apice degli effetti catastrofici dell’uccisione di Dio, della sua metodica scomparsa ad opera di un uomo che ha negato il Divino, soppresso la sua sete di spiritualità e di “infinito”, ucciso il Sacro in ogni creatura e in ogni angolo del creato.
Processo a Dio affonda le mani (e i nervi, il cuore e il sangue, ogni fibra del nostro cervello e della nostra anima) nel tema del nostro rapporto (sempre più utilitaristico quando non di indifferenza o di affronto, di sfida) con il Divino. In un tempo in cui c’è un urgente bisogno di Sacro, di spiritualità, di tornare a scoprire il Sacro nelle creature che ci circondano (siano essi uomini o animali), nella Terra che è la nostra Terra, la nostra Casa, questo testo ci mette alla sbarra, chiama a processo l’uomo che ha voluto farsi Dio, colpevole dell’uccisione quotidiana di quel Dio a cui, invece di anelare, ha sempre voluto sostituirsi.


Ciro Masella, attore e regista, ha lavorato, tra gli altri, con registi quali Luca Ronconi, Massimo Castri, Federico Tiezzi, Roberto Latini, Gigi Dall’Aglio, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, Luca Micheletti, in spettacoli per il Teatro di Roma, il Piccolo di Milano, l’ERT-Emilia Romagna Teatro, il Teatro Metastasio di Prato, il Teatro Stabile dell’Umbria, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Ravenna Festival, il CSS di Udine, il Teatro Due di Parma, la Compagnia Lombardi-Tiezzi, Archivio Zeta, Carrozzeria Orfeo, Elsinor, Il Teatro dell’Elfo. Ha diretto e interpretato spettacoli scritti appositamente per lui da Stefano Massini (L’Italia s’è desta, Gioco di specchi, ma anche suoi testi già pubblicati, tra cui La fine di Shavuoth), Francesco Niccolini (Il Processo di Franz Kafka e Muro/vita di NOF4 astronautico ingegnere minerario nel sistema mentale), Emanuele Aldrovandi (Il Generale), Oscar De Summa (L’Ospite) e altri drammaturghi italiani. Lavora fra cinema e teatro e si occupa anche di formazione e pedagogia teatrale; collabora con alcune prestigiose accademie teatrali e università italiane.


il Funaro Centro Culturale

Spettacolo fuori abbonamento

Date

  • sabato, 28 Gennaio 2023
    ore 21.00

Prezzi

 

  • BIGLIETTI ESAURITI 

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ingresso € 5

Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609: da martedì 10 gennaio
(dal martedì al giovedì ore 16/19 – venerdì e sabato ore 11/13 e 16/19)

Biglietteria il Funaro 0573 977225 (martedì e mercoledì ore 16-21)

Al Funaro, la biglietteria sarà aperta anche un’ora prima dello spettacolo.

Prevendita online dal 10 gennaio su www.bigliettoveloce.it

il Funaro, Via del Funaro, 16/18 – Pistoia

Biglietterie