Fosca

PREZZEMOLINA O DELLA PENOMBRA

ideazione e regia Caterina Poggesi

assistenza al progetto e alla regia Katiuscia Favilli

consulenza drammaturgica Martino Ferro

con Cristina Abati, Giulia Comper, Maria Caterina Frani

Claudio Tosi, Davide Woods

consulenza visiva Maria Pecchioli

scene e costumi Nancy Kaczmarek

musiche originali di e con Cristina Abati (viola)

Davide Woods (sax e pianoforte) Claudio Tosi (voce)

 

(fascia d’età indicata 8-11 anni)

max 190 posti a recita

 

Fosca 2013
con il contributo della Regione Toscana
in collaborazione con Fondazione Teatro Metastasio,
Fondazione Toscana Spettacolo, Castello in Movimento
Archetipo/Teatro Comunale di Antella, Kinkaleri/Spazio K

Prezzemolina è una fanciulla esile, caparbia e tenace. Memè, cugino delle fate, è un buffo mago/musicista dall’aria sorniona e calma, armato di sax. Le fate sono tre entità malvagie e affascinanti. La Fata Morgana, en travesti, mezzo orco mezza dama, cantante. La madre una svampita violista. Una fiaba post-espressionista, dal retrogusto punk quasi impercettibile, che si muove alla ricerca dell’idea di “bellezza”. I colori, i suoni e la penombra sono la linea dinamica che unisce tutti gli elementi in una fruizione movimentata che utilizza lo spazio teatrale in maniera non consueta. Svela e nasconde. Accompagna e sussurra. Fino alla fine della fiaba, dove nel buio si compie la trasformazione, attraverso il rito di passaggio all’età adulta. Lo spettacolo si svolge attraverso la costruzione di una drammaturgia visiva che allarga i margini degli spazi, spargendo l’azione e gli attori su più livelli intorno al pubblico e quindi invitando ad una dimensione che si apre a mondi e immaginari. Anche il suono è composto di diversi paesaggi sonori e musicali, aggiungendo articolazione e complessità all’accadimento teatrale. La drammaturgia si struttura seguendo la trama della fiaba in una partitura di ambientazioni, di azioni fisiche, di dialoghi verbali e non verbali, di suoni e musiche, con una stesura ritmica che vuole dare spazio all’esperienza percettiva e non all’intrattenimento, alla dilatazione senza perdita di dinamica. In altre parole, il tentativo di creare un tempo e uno spazio insieme magici e fisici, immaginari e organici. La penombra è la linea dinamica che unisce tutti gli elementi della scena, i personaggi e le ambientazioni.



Video

Piccolo Teatro Mauro Bolognini

Spettacolo in abbonamento

Date

  • domenica, 14 Dicembre 2014
    ore 16.00 (turno per le famiglie )

  • lunedì, 15 Dicembre 2014
    ore 10.00 (turno per le scuole)

  • martedì, 16 Dicembre 2014
    ore 10.00 (turno per le scuole)

Prezzi

Posto unico numerato: euro 7,00 (recite familiari) – euro 6,00 (recite scolastiche)

 

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