SIPARI APERTI | MUSICA DA CAMERA
ODHECATON ENSEMBLE – PAOLO DA COL direttore
ODHECATON ENSEMBLE, voci
Stefano Guadagnini controtenori
Andrea Arrivabene
Gianluigi Ghiringhelli
Alberto Allegrezza tenori
Luca Dordolo
Gianluca Ferrarini
Vincenzo Di Donato
Enrico Bava bassi
Philippe Roche
Paolo Da Col direzione
Durata: 1 ora e 30 minuti (compreso intervallo)
Gli umori di Orlando di Lasso
Al Gran Guglielmo nostro, a 5
Humor melancolico, Contritio cordis
Madonna mia pietà, a 4
La nuict froide et sombre, a 4
In monte Oliveti, a 6
Canzon, la doglia e’l pianto, a 4
Memento peccati tui, a 5
Humor sanguigno
Zanni! Piasi, patrò?, a 8
Chi passa per ’sta strada, a 4 (Filippo Azzaiolo)
Matona mia cara, a 4
O là! o che bon eccho, a 8
Helas j’ay sans mercy, a 5
Saccio ’na cosa, a 4
Tutto lo dì mi dici, a 8
Allalà pia calia, a 4
Chi chilichi, a 6
Laudatio Dei, Laudatio musicae
Dixit Joseph, a 6
Missa super Dixit Joseph: Agnus Dei, a 7
Musica Dei donum optimi, a 6
Il musicista fiammingo Orlando di Lasso, che per i contemporanei fu «prince des musiciens de nostre temps», deve certo la sua enorme fortuna a un dominio assoluto della tecnica contrappuntistica, a un atteggiamento compositivo al contempo saldamente fondato sulla tradizione ma anche aperto alla sperimentazione, a una scrittura che fonde magniloquenza e levità. Ma Lasso ci è noto anche per la sua natura cosmopolita e vagante, unita a quell’inquieta versatilità che si declinò in una molteplicità di forme e generi.
Fiammingo di nascita (vallone) e di primissima educazione, italiano di formazione (avvenuta tra Milano, Napoli, Roma), tedesco d’adozione (fu a lungo a Monaco al servizio del duca di Baviera), Lasso seppe eccellere in ogni genere del repertorio sacro e migrare con naturalezza e proprietà, nell’ambito del versante profano, dal madrigale al Lied, dalla chanson alla moresca e alla villanesca. Il deliberato interesse di Alberto V e del suo successore Guglielmo V per la formazione e il mantenimento di una cappella di prestigio internazionale spinse i duchi a trattenere il musicista a corte per ben 38 anni (dal 1556 alla morte). Un incarico che non gli precluse una certa mobilità, che non lo sottopose a soffocanti vincoli di committenza, ma al cui esercizio è legata gran parte della sua immane produzione sacra: più di 500 mottetti, di destinazione didattica, celebrativa (rivolta all’esaltazione dei fasti della corte bavarese) e ovviamente liturgica, un centinaio di Magnificat, una sessantina di messe. In ambito profano, un “polilinguismo” tutto rinascimentale. ll suo ruolo è rilevante sia nel versante ‘elevato’ della produzione madrigalistica, in cui sa applicare al linguaggio poetico petrarchesco una veste musicale aulica e aristocratica o trovar spazio per il proprio testamento spirituale (le sublimi Lagrime di S. Pietro su testo del Tansillo), sia in quello antiaccademico e ‘irregolare’.
C’è in Lasso una spiccata inclinazione per i generi di ispirazione popolaresca e di forma ‘ariosa’: villanesche d’ispirazione napoletana, moresche (composizioni grottesche ispirate ai ritmi delle danze degli schiavi mori) e todesche (nelle quali vien fatto il verso al lanzichenecco rozzo, spaccone e ubriacone, oppure si irride il tedesco e la sua lingua nelle vesti di un fornaio, secondo un uso tipicamente veneziano).
Un antiaccademismo che testimoniato anche da quella stessa straordinaria verve con la quale Lasso conduce il familiare scambio epistolare con il duca Guglielmo, in cui si firma “Orlandissimo, lassissimo, amorevolissimo”, o “Orlando Lasso col cor non basso”, in cui esibisce un frenetico mutar di favelle e un gusto per il nonsense che fu già degli autori di teatro Teofilo Folengo e Andrea Calmo.
Alcuni esempi della produzione di Lasso stanno qui suddivisi per ‘umori’, in nome delle inclinazioni gioviale e melanconica della psiche che convissero o si alternarono nella complessa personalità di Orlando, e per temi o generi ricorrenti nella sua produzione. Si prende spunto spunto anche da passi delle sue lettere e da quell’interesse di Lasso e della corte bavarese per la commedia dell’arte, che videro il compositore interpretare il ruolo di Pantalon, con il suo Zanni servitore, “che con gli atti a tutti fecero smascellare dalle risa”.
L’ensemble Odhecaton, sin dal suo esordio nel 1998, ha ottenuto alcuni dei più prestigiosi premi discografici e il riconoscimento, da parte della critica, di aver inaugurato nel campo dell’esecuzione polifonica un nuovo atteggiamento interpretativo. L’ensemble vocale deriva il suo nome da Harmonice Musices Odhecaton, il primo libro a stampa di musica polifonica (Venezia, O. Petrucci 1501). Il suo repertorio d’elezione è rappresentato dalla produzione musicale europea tra Quattro e Settecento. Odhecaton riunisce alcune delle più scelte voci maschili italiane specializzate nell’esecuzione della musica rinascimentale e preclassica sotto la direzione di Paolo Da Col. L’ensemble ha registrato una quindicina di CD, dedicati rispettivamente a musiche di Gombert, Isaac, Josquin, Peñalosa, ai maestri della Picardie, ai compositori spagnoli e portoghesi attivi nel Seicento nelle isole Canarie, a Palestrina, Monteverdi, Carlo Gesualdo, Orlando di Lasso, Alessandro Scarlatti e Loyset Compère. Con questi programmi Odhecaton è ospite nelle principali rassegne in Europa e America e ha ottenuto i maggiori riconoscimenti discografici: Grand prix international de l’Académie du disque lyrique, 2 diapason d’or de l’année, 5 diapason (Diapason), choc (Classica), disco del mese (Amadeus e CD Classics), cd of the Year (Goldberg), Editor’s choice (Gramophone). Negli ultimi anni Odhecaton ha rivolto grande parte del proprio impegno interpretativo alla musica sacra di Claudio Monteverdi e al repertorio contemporaneo (de Stefani, Sciarrino, Scelsi, Pärt, Rihm, de Pablo). Per le celebrazioni monteverdiane del 2017 Odhecaton ha partecipato all’esecuzione del film documentario per la televisione ARTE «Monteverdi, aux sources de l’Opéra» con regia di Philippe Béziat. A Odhecaton è stato conferito nel 2018 il Premio Abbiati della critica musicale italiana per le sue esecuzioni, che la giuria ha indicato quale «paradigma di stile, chiarezza espositiva e nobilitazione degli spazi sonori nei quali risuonano». Nel 2021 ha realizzato il CD “Giosquino. Josquin Desprez in Italia” (Arcana Outhere) in collaborazione con l’Ensemble Gesualdo Six, nel cinquecentesimo della morte del compositore.
Paolo Da Col ha compiuto studi musicali al Conservatorio di Bologna e musicologici all’Università di Venezia e presso il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance di Tours. Sin da giovanissimo ha orientato i propri interessi al repertorio della musica rinascimentale e preclassica, unendo costantemente ricerca ed esecuzione. Ha fatto parte per oltre vent’anni di numerose formazioni vocali italiane. È bibliotecario del Conservatorio di Venezia. Dal 1998 dirige l’ensemble vocale Odhecaton. Ha diretto con Luigi Ferdinando Tagliavini la rivista L’Organo e collaborato in qualità di critico musicale con varie riviste specializzate, ha diretto il catalogo di musica dell’editore Arnaldo Forni di Bologna, è curatore di edizioni di musica strumentale e vocale, autore di cataloghi di fondi musicali e di saggi sulla storia della vocalità. Collabora all’edizione critica delle opere di C. Gesualdo da Venosa e G. Tartini.
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Piccolo Teatro Mauro Bolognini
Spettacolo fuori abbonamento
Date
sabato, 18 Settembre 2021
ore 19.30
Prezzi
AVVISO AL PUBBLICO > L’accesso agli spettacoli è condizionato all’esibizione della Certificazione verde COVID-19 (Green Pass) o a quant’altro previsto dal DL 105 del 23/7/2021 (fatta eccezione per i minori di 12 anni).
PREZZI BIGLIETTI: 15,00 euro (intero) | 10,00 (ridotto)
PREVENDITA BIGLIETTI: da martedì 4 maggio: alla Biglietteria del Teatro Manzoni e on line su teatridipistoia.it e www.bigliettoveloce.it
Biglietteria Teatro Manzoni, Corso Gramsci, 127 Pistoia, 0573 991609 – 27112 (orario di apertura: dal martedì al venerdì ore 16/19, sabato 11/13; la sera del concerto, dalle 18.30, direttamente al Piccolo Teatro Bolognini)
Gli spettacoli inizieranno rigorosamente all’orario indicato. Non sarà consentito l’ingresso in sala dopo l’inizio dello spettacolo.
Allo spettatore che dovesse arrivare in ritardo sarà garantito il raggiungimento del posto solo all’intervallo, ove previsto.