RI-BELLI Teatro ragazzi
NESSUNO ALLA FRONTIERA
testo di Gabriele Marchioni, Enrico Montalbani, Davide Morosinotto
con Matteo Bergonzoni, Fabio Galanti, Daniela Micioni
regia Gabriele Marchioni, Enrico Montalbani
musiche originali Matteo Balasso
luci Luciano Cendou
costumi Tanja Eick
scenografie Fabio Galanti, Enrico Montalbani
grazie a Alex Bertacchi per la consulenza tecnica
> fascia d’età: dagli 8 ai 13 anni
in collaborazione con Book on a tree
È il primo giorno di lavoro per Revez, la guardia addetta a vigilare sul nuovo confine.
La “Nuova Nazione della Terra di Qua” si è separata dallo “Stato di Là” e il Feldmaresciallo vuole che ogni persona che varchi la frontiera venga controllata, in modo che niente possa mettere in pericolo l’integrità e la sicurezza della Nazione.
Nel difficile compito di proteggere la frontiera, Revez dovrà rispondere alle esigenze comuni e profondamente umane delle persone che devono attraversarla: due ragazzi che non possono più giocare insieme a pallone perché divisi; un sarto che non può più lavorare perché le forbici sono troppo pericolose per essere trasportate; un signore che vuole tornare da sua figlia dall’altra parte del confine. Ma la frontiera non è solo un ostacolo, è anche un luogo di protezione e allo stesso tempo una membrana che divide e unisce mondi spesso all’apparenza distanti.
Lo spettacolo si interroga sul ruolo della frontiera, sul suo significato e valore, sulle relazioni umane e sul ruolo che la paura svolge nella creazione di pregiudizi e nella divisione fra “noi” e “loro”. Un racconto dinamico, divertente e ironico che vuole ragionare su un tema attuale, svincolandosi dall’odierna situazione politica.
Il testo dello spettacolo è stato scritto dai registi Gabriele Marchioni ed Enrico Montalbani con Davide Morosinotto, autore di libri per ragazzi con all’attivo più di trenta pubblicazioni e vincitore del Premio Andersen 2017 come “Miglior Libro Sopra i 12 Anni” col romanzo “Il rinomato catalogo Walker & Dawn”, tradotto in diciotto lingue.
Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Book on a Tree, agenzia di storytelling che crea e vende libri per ragazzi ai maggiori editori di tutto il mondo e che rappresenta circa trenta autori e cinquanta illustratori.
Che storia è?
Durante la notte, per ragioni ignote, ma pare molto importanti, la “Nazione di Qua” si è divisa dalla “Nazione di Là” (le sentite le maiuscole?), e il protagonista di questa storia ha assunto l’incarico di diventare una guardia di frontiera. Il compito non è semplice: ci sono i controlli, i timbri, le vidimazioni, le procedure, e poi c’è il libro delle regole, quello scritto dal Feldmaresciallo, che dice tutto quello che bisogna fare, dalla A alla Z.
Molti si presentano alla frontiera per oltrepassare il confine: un detective che cerca due pericolosi criminali, una ragazza alla ricerca del grande amore, un imbianchino con una promessa da mantenere… Tante persone, tanti personaggi, che arrivano lì, alla frontiera, con le loro piccole, grandi storie. Ognuno di loro lascia qualcosa, chi un oggetto, chi un pensiero, chi una parte della propria vicenda. Col passare del tempo però le regole si rivelano sempre più restringenti, e le limitazioni creano un clima di forte rigidità. La guardia cerca di assecondare e comprendere le ragioni di questa condizione, arrivando a legittimare azioni e gesti quasi scellerati al fine di preservare il Regolamento, e fino a rischiare di perdere la sua umanità e diventare un “Nessuno alla frontiera”. Ma quanto a lungo potrà continuare a ignorare gli altri, e se stesso? Le frontiere non possono essere limiti invalicabili, e non possono essere cancellate. Dove esistono confini, ci sono anche nuovi orizzonti. E allora Nessuno deciderà di diventare Qualcuno. Di rivelare il suo nome e di raccontare quella che è diventata la sua storia.
Che spettacolo è? Sicuramente uno spettacolo d’attore. Oltre a Revez, la guardia di frontiera protagonista di questa storia, ci sono diciotto personaggi, tutti interpretati da un attore e un’attrice. Ognuno con la sua storia, con la sua identità, col suo modo di intendere e vivere la frontiera.
Qual è il messaggio, la morale? Non fateci questa domanda, le storie hanno valore in quanto storie e ognuno le vive a modo suo. Negli occhi di ciascun spettatore va in scena uno spettacolo completamente diverso e guai a uniformarli tutti in poche righe.
Ma allora perché questo spettacolo? Gli spettacoli a volte nascono da soli, sbocciano casualmente da incontri imprevisti e occasioni inaspettate. Nessuno alla frontiera nasce dall’incontro casuale e fortuito di uno scrittore e due autori di teatro ragazzi. Già questa è una storia di confine. La frontiera ha un fascino incredibile, divide quello che conosciamo da tutto il resto, è il fascino dell’avventura, della scoperta. È l’urgenza di viaggiare, di incontrare, di poter avere un’altra possibilità. La frontiera è uno stato d’animo, non solo una striscia di confine, come dice Revez alla fine dello spettacolo: La frontiera è la mia pelle, tutti noi siamo fatti di frontiere sottili spesso invisibili. Io e te, noi e loro, c’è sempre qualcosa che ci divide e qualcosa che ci unisce. Da una parte della frontiera c’è la nostra casa, quello che crediamo di sapere. Dall’altra parte c’è quello che definiamo “estraneo” ma che potremmo conoscere e allora Nessuno diventa Qualcuno. Le avete sentite le maiuscole? Dove esistono confini, ci sono anche nuovi orizzonti… Allora la frontiera è una porta e io voglio lasciarla aperta. Per Te.
Nata nel 1976 a Bologna, La Baracca opera da 45 anni nel Teatro Ragazzi. Le produzioni della compagnia, rivolte esclusivamente all’infanzia e all’adolescenza, sono incentrate sul teatro attoriale e su una drammaturgia originale. Negli anni è stata sviluppata una poetica alla ricerca dello stupore, della semplicità intesa come essenzialità, dell’incontro e del confronto costante con il pubblico. Dal 1980, con il progetto “Un posto per i ragazzi”, La Baracca ha cercato e creato un forte rapporto con il proprio territorio, arrivando, nel 1982, a sottoscrivere con il Comune di Bologna una convenzione per dedicare un teatro cittadino esclusivamente all’infanzia e alla gioventù: il Teatro Sanleonardo (prima convenzione in Italia tra un ente pubblico e una compagnia di Teatro ragazzi). Dal 1995 il rapporto con il Comune di Bologna è proseguito in una nuova sede: il Teatro Testoni. Così è nata La Baracca – Testoni Ragazzi, teatro per l’infanzia e la gioventù. Oltre al Testoni Ragazzi, la compagnia gestisce uno spazio teatrale in convenzione con il Comune di Medicina (BO), con il quale collabora da molti anni. Così è nata Medicinateatro. Ad oggi le stagioni teatrali programmate sono state 42 a Bologna e 20 a Medicina.
Al lavoro di produzione La Baracca – Testoni Ragazzi affianca un’intensa attività laboratoriale per bambine, bambini e adolescenti. La compagnia propone inoltre un’attività formativa rivolta a educatori e insegnanti, attraverso laboratori, conferenze e incontri. Occasioni in cui sperimentare i linguaggi artistici e approfondire il tema del rapporto tra arte ed educazione.
Fin dalla sua nascita, la compagnia ha portato i propri spettacoli non solo in Italia, ma anche in tanti festival internazionali in Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Camerun, Canada, Cina, Corea del Sud, Croazia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Giappone, Guatemala, India, Irlanda, Messico, Mozambico, Nicaragua, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Rep. Ceca, Romania, Ruanda, Russia, Serbia, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Taiwan, Turchia, Ungheria, Uzbekistan e Zambia.