Elio De Capitani Cristina Crippa
MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE
di Arthur Miller
traduzione Masolino d’Amico
con Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni, Andrea Germani, Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Vanessa Korn
regia Elio De Capitani
(Premio Hystrio 2014 all’interpretazione – Premio Internazionale Ennio Flaiano 2014 per la regia)
scene e costumi Carlo Sala
luci Michele Ceglia
suono Giuseppe Marzoli
Durata: 3 ore (incluso intervallo)
IL TEATRO SI RACCONTA
Giovedì 30 Aprile 2015, ore 17.30
(Saloncino Manzoni, Corso Gramsci 127 Pistoia)
Incontro con Elio De Capitani e la compagnia
conduce Gabriele Rizza, giornalista e critico di teatro
ingresso libero
A distanza di tre anni da The history boys, torna il Teatro dell’Elfo, la compagnia milanese che sta vivendo in questi anni un particolare stato di grazia e una raggiunta maturità espressiva, spesso accompagnata da premi e riconoscimenti. Torna il protagonista (e regista) Elio De Capitani, accompagnato da alcuni dei boys (Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Andrea Germani e Vincenzo Zampa), da Gabriele Calindri (là presente nel ruolo del preside) e da Cristina Crippa (sua moglie in scena e nella vita), volto inedito per il nostro teatro.
Diecimila spettatori, applausi e commenti appassionati – della critica, come degli spettatori – hanno accolto al suo debutto lo spettacolo firmato da Elio De Capitani a Milano.
Sono molte le coincidenze tra il momento storico attuale e i temi affrontati dal testo di Miller ̶ il mutuo da pagare, la disperazione di chi si uccide perché non ha più i mezzi per sopravvivere o perché ha fallito nella scalata sociale ̶ ma il successo dello spettacolo ha radici più profonde. Al centro della scena espressionista di Carlo Sala una compagnia di attori in stato di grazia dà verità e profondità ai sentimenti più universali, al cuore pulsante dell’esistenza: lo strazio di invecchiare, lo scomodo bilancio delle colpe e degli errori nelle relazioni con chi amiamo di più e, soprattutto, la tentazione della menzogna, del “far finta di essere” quello che non siamo.
“Ecco il prodigio, il prodigio di questo paese… che un ragazzo possa finire coperto di diamanti anche solo grazie alla sua popolarità, al suo sorriso!”
È il sogno ad occhi aperti di Willy Loman, il commesso viaggiatore protagonista del celebre testo di Arthur Miller: rifarsi attraverso suo figlio Biff, vederlo trionfare, avere successo, essere popolare. Willy ha illuso tutti di essere un grande venditore, ma non lo è mai stato e, nei suoi ultimi due giorni di vita, deve fare i conti con il proprio fallimento esistenziale. Nei figli ha alimentato le stesse illusioni, proiettando su di loro aspettative e delusioni. Ormai incapace di stare nella realtà, non distingue più tra presente e passato, sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa e la vita vera.