LA FIABA DELLA PRINCIPESSA TURANDOT
drammaturgia Renzo Boldrini
drammaturgia musicale Claudio Proietti
immagini multimediali Ines Cattabriga
con tommaso Taddei e Carlo Salvador
(Fascia d’età indicata 7-12 anni)
in collaborazione con Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni
“Progetto Musica da vedere Teatro da ascoltare”
Turandot un personaggio sempre in viaggio
Turandot è un personaggio che probabilmente trae la sua origine da una figura storica realmente esistita, la Principessa Khutullin – raggio di luna, figlia di un condottiero mongolo, che imponeva ai propri pretendenti di battersi con lei in prove di lotta e corsa con i cavalli nella quale era abilissima. Una storia raccolta dallo studioso François Petits de la Croix che nel 1710 la pubblicò, nel ciclo di fiabe e racconti, I mille e un giorno, cambiando la storia originale e trasformando il nome di Khutullin in Tourandocte. È da quest’ultima trasposizione della storia della principessa d’oriente di De la Croix che nel 1762 Carlo Gozzi costruisce la sua versione con il personaggio, che prende il nome definitivo di Turandot e dalla quale Friedrich Schiller nel 1804 ne fece un primo adattamento teatrale. Nel 1905 Ferruccio Busoni ispirato dal Gozzi realizza un pezzo sinfonico (Turandot – suite) che nel 1917 trasforma in una vera opera. Dal 1919 al 1922 il testimone della trasfigurazione della storia passa ad un altro toscano, Giacomo Puccini, che lascia incompiuta la sua celeberrima versione della storia della principessa di Pechino.
La nostra Turandot: una fiaba per bambini
Traendo ispirazione dalle molteplici versioni del personaggio Turandot e dalla sua vicenda in perenne viaggio e trasformazione, abbiamo liberamente creato una nuova storia che vuole evidenziare l’aspetto fiabesco della vicenda. Operazione che innanzitutto si concretizza trasformando Adelma, personaggio che compare nella versione di Busoni,come sposa del padre di Turandot, dandole il profilo assai simile a quello della matrigna di Biancaneve. Mentre Turandot viene trasfigurata in una versione orientale della Bella Addormentata in perenne attesa del bacio di un principe nobile e coraggioso che la svegli dall’incantesimo della quale è vittima, sciogliendo il suo cuore trasformato dalla magia in ghiaccio. L’amore quindi come potente arma che ridà vera vita a Turandot ed al suo regno, Pechino, perché torni ad essere una città splendente ed accogliente, un incrocio di persone, colori, storie e musiche. Missione di liberazione che trova il suo eroe in Calaf, il principe errante e dal nome misterioso, destinato grazie alle sue virtù ed al suo generoso cuore a divenire lo sposo di Turandot. In questa nostra versione della storia è sempre in compagnia di un personaggio, una maschera, dal nome di “Arlecino”, di madre toscana e padre di Pechino. Della maschera originale di Arlecchino questo personaggio eredita la furbizia acuminata che gli permetterà di sconfiggere la Strega Adelma. Con Arlecino si vuole evidenziare fin dal nome e per le sue caratteristiche uno dei temi centrali che emerge in tutte le versioni storiche di Turandot: l’incontro/scontro fra generi, identità, punti di vista, lingue e culture, fra quotidiano ed esotico, consueto e straniero.
“Musica da vedere Teatro da ascoltare”
Per esaltare il tratto favolistico dello spettacolo, che godrà della musica dal vivo eseguita da Claudio Proietti, si utilizzeranno differenti segni scenici: proiezioni, pupazzi, maschere e vari artifici visivi e sonori in grado di evocare la storia ed i sui personaggi. Una composizione multidisciplinare che coinvolge musica e teatro, gioco d’attore e teatro di figura, per giocare in modo originale con la platea dei più giovani e delle famiglie insieme ad uno dei personaggi della scena più famosi e celebrati del mondo:Turandot.
La compagnia Giallo Mare Minimal Teatro è riconosciuta dalla stagione teatrale 1992/93 come struttura di rilevanza artistica nazionale per il Teatro Ragazzi e Giovani, dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Fin dalla sua costituzione (1983) ha realizzato un costante percorso di ricerca drammaturgica e scenica incentrata sul recupero di alcuni particolari aspetti della tradizione teatrale e su una originale rilettura della tradizione con gli strumenti della contemporaneità . Pur essendo il nucleo artistico che ha fondato la compagnia tuttora presente alla guida della struttura, Renzo Boldrini e Vania Pucci, il Giallo Mare Minimal Teatro si è sempre caratterizzato per la sua capacità di essere un punto di partenza o di coagulo di progetti (Teatro di Appuntamento, Progetto Teleracconto) che hanno visto la compagnia essere scena d’incontro fra artisti che provengono sia dal mondo del Teatro che da svariate discipline comunicative, quali le Arti plastiche e visive, la scena elettronica, il mondo del video e della musica. Incontri, segni, stimoli, pratiche mai considerate come percorsi paralleli, ma tracce, idee che aiutassero la compagnia a moltiplicare le proprie capacità di visionari della scena: Multiscena è il neologismo con cui, ormai da alcuni anni la compagnia ha battezzato questo percorso di lavoro. Nella poetica della Compagnia è riconoscibile un’attenzione particolare ad alcuni aspetti significativi della composizione teatrale.

Piccolo Teatro Mauro Bolognini
Spettacolo fuori abbonamento
Date
domenica, 20 Marzo 2016
ore 16,00lunedì, 21 Marzo 2016
ore 10,00 (per le scuole)martedì, 22 Marzo 2016
ore 10,00 (per le scuole)mercoledì, 23 Marzo 2016
ore 10,00 (per le scuole)
Prezzi
euro 7,00 posto unico numerato