manzoni 17_18

LA FERITA DELLA BELLEZZA

un testo di Luca Scarlini

da un’idea di Massimo Grigò

regia Giovanni Guerrieri

con Massimo Grigò, Annibale Pavone, Maurizio Rippa

musiche dal vivo eseguite da Michiko Kato, clavicembalo

 

luci Emiliano Pona

allestimento Associazione Teatrale Pistoiese

 

Ogni rappresentazione sarà preceduta da una breve introduzione allo spettacolo a cura di studiosi esperti di musica e storia dell’epoca:

Chiara Caselli (30 novembre e 8 dicembre)

Luca Scarlini (1 dicembre)

Umberto Pineschi (2 e 9 dicembre)

Enzo Bargiacchi (3 e 4 dicembre)

Francesco Cappellini (5 e 6 dicembre)

Carlo Ipata (7 dicembre)

 

 

produzione Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale

Atto Melani (1626-1714) fu uno dei protagonisti del Barocco europeo, specialmente nelle vesti di Orfeo, nell’opera di Luigi Rossi, rappresentata con clamore nel marzo del 1647 al Palais Royal di Parigi. Poi lo fu anche come diplomatico, spia, confidente di Luigi XIV, poi caduto in disgrazia, sempre in bilico tra mille complotti e intrighi, come raccontano i popolari romanzi storico-thriller di Monaldi & Sorti. All’alba del nuovo secolo, che molto avrebbe cambiato, mettendo in discussione il ruolo degli evirati cantori, un castrato, che proviene da una famiglia di Pistoia, in cui il padre, Domenico, ha voluto sfidare ogni record, ed evirare buona parte della prole, incontra Jacinto, colui che è stato incaricato di continuare la discendenza. Se di Atto sappiamo molto, di lui sappiamo poco e niente, solo che i fratelli, celebri presso varie corti, e in specie con Atto, Jacopo e Alessandro, oggi riscoperti come compositori, con lui sempre ebbero contatto per gli affari: in una fattoria nelle campagne, in riva all’Ombrone, giungevano notizie preziose e sostanziose lettere di credito. Un incontro/scontro tra due mondi, quindi, che è occasione di una resa dei conti, la musica linguaggio apparentemente astratto dalle umane cure, si svela invece, con sorpresa, portatore di notizie, messaggi. Sullo sfondo, mentre lento scorre il tempo della campagna, in un’epoca di antico regime, fatta di certezze filosofiche, lavora costante il tarlo del futuro, un vento freddo scompagina tutte le attese, e inutile è infine l’affanno per scoprire la chiave del mondo, quando spesso i segreti sono ormai inutili, quando non privi di senso.

 

un ringraziamento all’Accademia Internazionale d’Organo “Giuseppe Gherardeschi” e a Carlo Ipata

 

durata: 1 ora (senza intervallo)



Video

Piccolo Teatro Mauro Bolognini

Spettacolo fuori abbonamento

Date

  • giovedì, 30 Novembre 2017
    ore 21.00

  • venerdì, 1 Dicembre 2017
    ore 21.00

  • sabato, 2 Dicembre 2017
    ore 17.00

  • domenica, 3 Dicembre 2017
    ore 17.00

  • lunedì, 4 Dicembre 2017
    ore 21.00

  • martedì, 5 Dicembre 2017
    ore 21.00

  • mercoledì, 6 Dicembre 2017
    ore 21.00

  • giovedì, 7 Dicembre 2017
    ore 17.00

  • venerdì, 8 Dicembre 2017
    ore 21.00

  • sabato, 9 Dicembre 2017
    ore 17.00

Prezzi

Ogni rappresentazione è anticipata da una breve introduzione a cura di studiosi esperti di musica e storia dell’epoca.

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