Carlo Cecchi Daniela Piperno
Vincenzo Ferrera Eugenia Costantini

LA DODICESIMA NOTTE

di William Shakespeare
traduzione Patrizia Cavalli

con Dario Iubatti,  Barbara Ronchi, Remo Stella, Loris Fabiani, Federico Brugnone, Davide Giordano, Rino Marino, Giuliano Scarpinato

musicisti
Luigi Lombardi d’Aquino tastiere e direzione musicale
Ivan Gambini strumenti a percussione
Alessio Mancini flauti e chitarra

regia Carlo Cecchi

musiche di scena Nicola Piovani
scena Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
disegno luci Paolo Manti

 

IL TEATRO SI RACCONTA
Incontro con Carlo Cecchi e la Compagnia
Sabato 28 Febbraio ore 17,30  – Libreria la Feltrinelli (Via degli Orafi, 31/33)
conduce Rodolfo Sacchettini, Presidente Associazione Teatrale Pistoiese
ingresso libero

 

MARCHE TEATRO Teatro Stabile Pubblico
in collaborazione con Estate Teatrale Veronese



“Illiria. Il Duca e la Contessa hanno due tenaci fissazioni: il Duca si è fissato sulla Contessa perché lei non ne vuole sapere; la Contessa si è fissata sul fratello morto, al quale vuole restare fedele per sette anni. Con questi due begli esemplari di nevrosi narcisistica, tutto resterebbe nell’immobilità e addio commedia. Ma il Destino – e Shakespeare – fanno scoppiare una tempesta: una nave fa naufragio, dal quale si salva una ragazzetta di nome Viola (Eugenia Costantini). Nel naufragio ha perduto un fratello. La ragazzetta si trova sperduta in Illiria; ma è piena di risorse (vecchiotte, a dir la verità: Plauto, gli Italiani, già Shakespeare in commedie precedenti) e decide di travestirsi da ragazzo e di diventare il paggio del Duca.
Il Duca lo prende in grande simpatia (il paggio-ragazza si innamora tambur battente di lui) e decide di farlo diventare il suo messaggero d’amore con la Contessa.
La Contessa si innamora subito del paggio e le cose si metterebbero male perché il paggio è una femmina e al tempo di Shakespeare i matrimoni gay, o almeno i pacs, non erano previsti.
Ma il Destino e Shakespeare hanno risparmiato il fratello del paggio-ragazza, il quale, essendo suo gemello, è tale e quale alla sorella-fratello (…).
Questo è il plot principale. Ma ce n’è un altro, forse più importante. È un plot comico e si svolge alla corte della Contessa: lo zio ubriacone (Tommaso Ragno) e l’astuta dama di compagnia (Antonia Truppo); un maggiordomo (Carlo Cecchi) e un cretino di campagna che spasimano ambedue per la Contessa e, non poteva mancare, il fool.
Malgrado la sua funzione comica, questo plot ha uno svolgimento più amaro: la follia che percorre la commedia, come in un carnevale dove tutti sono trascinati in un ballo volteggiante, trova il suo capro espiatorio nel più folle dei personaggi: il maggiordomo, un attore comico che aspirava a recitare una parte nobile, quella del Conte Consorte (…).
La scena reinventa un espace de jeu che permetta, senza nessuna pretesa realistica o illustrativa, il susseguirsi rapido e leggero di questa strana malinconica commedia, perfetta fino al punto di permettersi a volte di rasentare la farsa.” (Carlo Cecchi)

 


Teatro Manzoni

Spettacolo in abbonamento

Date

  • venerdì, 27 Febbraio 2015
    ore 21.00 (turno V (venerdì))

  • sabato, 28 Febbraio 2015
    ore 21.00 (turno S (sabato))

  • domenica, 1 Marzo 2015
    ore 16.00 (turno D (domenica))

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