Umberto Orsini
IL GIUOCO DELLE PARTI
da Luigi Pirandello
adattamento Roberto Valerio, Umberto Orsini e Maurizio Balò
con Alvia Reale, Totò Onnis, Flavio Bonacci
e Carlo De Ruggieri, Woody Neri
regia Roberto Valerio
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
light designer Pasquale Mari
durata: 1 ora e 40 minuti (senza intervallo)
Metti una sera alla … Smilea!
Giovedì 8 Gennaio, ore 21
Villa Smilea (Via Garibaldi, 2 – Pistoia)
Incontro con Umberto Orsini
conduce Saverio Barsanti, direttore artistico Associazione Teatrale Pistoiese
ingresso libero
Il Teatro si racconta
Sabato 10 Gennaio, ore 17,30
Saloncino Manzoni (corso Gramsci, 127 – Pistoia)
Incontro con Umberto Orsini e la compagnia de “Il giuoco delle parti”
conduce Saverio Barsanti, direttore artistico Associazione Teatrale Pistoiese
ingresso libero
in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola
La vicenda di Leone Gala, di Silia e di Guido Venanzi, rispettivamente marito, moglie e amante che un intrigo di passioni, ricatti, offese vere o presunte porta alla necessaria e cruenta eliminazione di uno dei tre, è notissima. Nel riproporre questo testo (già interpretato da Orsini una quindicina anni fa diretto da Lavia e poi in tournée, anche a Pistoia) il regista Roberto Valerio (Il Vantone e L’impresario delle Smirne, produzioni Atp) ha immaginato un Leone Gala che, sopravvissuto ai fatti narrati dalla commedia, cerchi di ripercorrerli con la testimonianza del ricordo. Ce ne offrirà inevitabilmente una visione parziale e soggettiva ampliando in tale modo i piani del racconto e facendolo piombare in un clima che mescola reale ed irreale, presente e passato, razionalità e follia. Per ricordare una famosa e storica edizione della commedia, che fu data all’Eliseo dalla Compagnia dei Giovani, della quale anche lui fece parte per anni, Umberto Orsini porta in giro questo spettacolo, con straordinario successo, dedicandolo alla sua grande amica Rossella Falk, consapevole che l’intelligenza teatrale di Rossella non sarebbe indietreggiata di fronte ai piccoli tradimenti che questa versione propone.
“(…) Il luogo dove collochiamo il nostro protagonista è certamente uno spazio dove la ragione convive con la pazzia, dove gli abiti mentali con cui si sono mascherate le apparenze sono stati dismessi, dove il passato ritorna perché del passato non si può vedere solo ciò che è passato ma anche ciò che è sempre presente; è il ‘luogo – prigione’ di un Enrico IV che gira in costume là dove tutti sono vestiti normalmente e tutti fanno finta di non accorgersene… È il palcoscenico di Hinkfuss, il regista di Questa sera si recita a soggetto, che in piena crisi creativa cambia le scenografie quasi a capriccio e commenta le azioni degli attori durante le prove… È soprattutto un luogo che scardina il salotto borghese ed allarga il campo verso qualcosa di più proiettato all’esterno, un esterno in cui l’uomo è più disarmato e perciò più vulnerabile e in qualche modo più simile e vicino ai nostri contemporanei …”
(Umberto Orsini)