SIPARI APERTI | SINFONICA

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI 
Carlo Goldstein direttore
M. Reger Lyrisches Andante, WoO III/7
N. Rota Sinfonia n. 3
R. Wagner Siegfried-Idyll (Idillio di Sigfrido) WWV 103
S. Prokof’ev Sinfonia n. 1 “Classica” in re maggiore op. 25
Durata: 1 ora e 5 minuti (senza intervallo)
in collaborazione con Fondazione Pistoiese Promusica

“L’ideazione di un programma da concerto può seguire due strade; la strada della coerenza tra i contenuti proposti, la più facile certamente, oppure può cercare di proporre allo spettatore un percorso più ardito, più sinuoso. La cosa sicura, e da non sbagliare, è quella di dare al programma una fisionomia riconoscibile.

In questo caso, con il programma scelto, abbiamo accettato la sfida più difficile, ovvero dare sostanza al programma mettendo assieme compositori molto diversi tra loro. In un’ora di musica l’ascoltatore partirà da Reger per passare a Rota e Wagner, per arrivare infine a Prokof’ev.

Abbiamo quindi creato due coppie che presentano molte affinità reciproche, Reger e Wagner, Rota e Prokof’ev e le abbiamo alternate  tra loro così da fornire al programma, e quindi all’ascoltatore, un “ritmo” che eviti la monotonia. Inoltre, nell’ordine dei brani, la sequenza che si è voluto seguire è quella Lento-Veloce-Lento-Veloce, ricreando idealmente la struttura di una grande sinfonia in quattro movimenti.

Entrando nello specifico, Richard Wagner, rappresenta nel nostro programma un’era alla fine, il grande romanticismo. Il celeberrimo Siegfried-Idyll è stato scritto da Wagner per la moglie Cosima, la leggenda narra che Wagner l’abbia scritto in occasione del compleanno della moglie. E’ una pagina estremamente contemplativa, che nel programma ha la funzione di intermezzo. Lo possiamo definire un brano cameristico, per trasparenza ed esiguo numero di elementi, aspetto atipico nel repertorio wagneriano, che però ha in se tutti i tratti del Wagner purissimo e ha  la capacità di evocare alcuni grandi momenti del ciclo dei Nibelunghi.

Reger, seppur in maniera più concisa, e per questo posto in apertura di concerto, attinge a piene mani dalla poetica romantica wagneriana, nonché tedesca, a cui aggiunge le atmosfere coeve del primo Schoenberg, anticipatrici  alla rottura che porterà alle frontiere dell’atonalità. Con lo stesso lirismo contemplativo del Siegfried-Idyll, il LYrisches Andante, nel suo lento procedere ci prepara all’ascolto del concerto. Se l’Idyll ha funzione di intermezzo, il LYrisches è una perfetta apertura di sipario.

Prokof’ev e Rota, seppur non contemporanei, presentano molte affinità, stilistiche e musicali, palesemente contrastanti con il secolo “romantico” che si è chiuso alle loro spalle.

La Sinfonia “Classica” di Prokof’ev può essere considerata il preludio del neoclassicismo, la corrente musicale affermatasi negli anni venti e trenta del Novecento in opposizione non solo alle sperimentazioni atonali e dodecafoniche ma anche alle poetiche sentimentalistiche della musica romantica. Prokof’ev la scrive nel 1917, anno fatale per la Russia e il popolo russo; lui stesso la definisce una sinfonia “scritta nello stile di Haydn”. E’ una sinfonia di breve durata, circa venti minuti, che precede le grandi imprese della maturità del compositore russo e si rifà ad un mondo ormai passato, il secondo Settecento, e ci colpisce per freschezza ritmica e originalità melodica. E’ un brano ormai consolidato nel repertorio sinfonico e merita di chiudere, quasi come una sparata di fuochi d’artificio, il programma.

Nino Rota, infine, con la sua Sinfonia numero.3, scritta negli anni ’50 si rifà in qualche modo a quella freschezza musicale, ritmica e contrappuntistica  che la  “Classica” di Prokof’ev aveva anticipato miracolosamente quarant’anni prima. Classica e Terza sono senza dubbio due brani che si accoppiano perfettamente. Porre inoltre Rota assieme a dei “mostri sacri” del sinfonismo è, purtroppo bisogna ancora ribadirlo, il legittimo riconoscimento ad un compositore finissimo dall’inventiva inesauribile.

Concludendo, affiancare Reger a Rota, Wagner a Prokof’ev potrebbe sembrare un azzardo, invece questo programma vuole esaltare, attraverso un preciso ordine di esecuzione, il contrasto tra mondi, stili, poetiche musicali differenti, trovando pertanto una fisionomia precisa.”

(Matteo Pais – Coordinatore Artistico della Fondazione Toscanini)


La Filarmonica Arturo Toscanini, eccellenza internazionale, debutta al Festival di Strasburgo nel 2002 e riscuote grande successo nelle più prestigiose sedi internazionali. Tra i grandi direttori l’hanno guidata: Gianandrea Gavazzeni, Vladimir Delman, KurtMasur, Lorin Maazel, Georges Prêtre, Zubin Mehta, Jurij Temirkanov, Vladimir Jurowski, James Conlon e numerose sono le collaborazioni con importanti solisti, tra cui: Salvatore Accardo, Stefano Bollani, Mario Brunello, Natalia Gutman, Misha Maisky, Ivo Pogorelich,Uto Ughi, Jean-Yves Thibaudet, Maxim Vengerov, Krystian Zimerman. Enrico Onofri ne è oggi il Direttore Principale. La sua nomina si inserisce nel percorso di approfondimento della prassi esecutiva e del repertorio classico e preclassico anche grazie all’ospitalità di prestigiosi specialisti: Federico Maria Sardelli, Rinaldo Alessandrini, Ton Koopman, Diego Fasolis, Fabio Biondi, Christophe Rousset. Parallelamente a questo percorso di affinamento tecnico e stilistico, la Fondazione, forte della sua ben nota duttilità si arricchisce della collaborazione di grandi figure direttoriali che fanno del cartellone della stagione sinfonica uno dei più prestigiosi a livello nazionale: Daniele Gatti, Fabio Luisi, Omer Meir Wellber, Michele Mariotti. Dal 2012 la Filarmonica è partner artistico del Festival Verdi organizzato dal Teatro Regio di Parma. Un sodalizio artistico nel nome due prestigiosi musicisti parmigiani Verdi e Toscanini, la cui fama è divenuta universale.


CARLO GOLDSTEIN direttore d’orchestra
Nel 2019/20 Carlo Goldstein ha diretto l’apertura della stagione alla Sydney Opera House con La Bohème, una nuova produzione di Guglielmo Tell nel circuito dei teatri di Operalombardia e al Teatro Verdi di Pisa e una Cavalleria rusticana in forma concertante con Roberto Alagna e Aleksandra Kurzak a Palermo – l’unica rappresentazione lirica al festival estivo “Sotto una nuova luce” del Teatro Massimo. Nelle prossime stagioni farà il suo debutto come direttore ospite alla BBC Philharmonic, ritornerà al Teatro Massimo di Palermo e all’Opera di Sydney e dirigerà una nuova produzione della Dreigroschenoper con la Wiener Volksoper. In stagioni recenti ha diretto in Italia al Teatro La Fenice di Venezia e nei teatri di Brescia, Como, Cremona, Livorno, Lucca, Pavia, Pisa e Reggio Emilia lavori quali Adriana Lecouvreur, Un ballo in Maschera, La Bohème, Carmen, Così fan tutte, Turandot e inoltre I Pagliacci al festival estivo del Teatro Sociale di Como – produzione premiata con il prestigioso Premio Abbiati. Al Festival della Valle d’Itria Goldstein ha diretto la prima mondiale di L’Orfeo – Immagini di una lontananza di Daniela Terranova, basato su L’Orfeo di Luigi Rossi del 1642. Oltre a concerti sinfonici in Italia, ad esempio con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Goldstein è stato invitato a dirigere orchestre in Israele e in Russia, tra cui la St. Petersburg State Symphony e la Hermitage Symphony Orchestra.


Teatro Manzoni Pistoia

Spettacolo fuori abbonamento

Date

  • mercoledì, 19 Maggio 2021
    ore 19.30

Prezzi

PREZZI BIGLIETTI: 15,00 euro (intero) | 10,00 (ridotto)

PREVENDITA BIGLIETTI: da martedì 4 maggio: alla Biglietteria del Teatro Manzoni e on line su teatridipistoia.it e www.bigliettoveloce.it

Biglietteria Teatro Manzoni, Corso Gramsci, 127 Pistoia, 0573 991609 – 27112 (orario di apertura: dal martedì al giovedì 16/19 – venerdì e sabato 11/13 e 16/19)

AVVISO AL PUBBLICOCapienza e ingresso del pubblico saranno regolati in ottemperanza della normativa COVID-19.

Gli spettacoli inizieranno rigorosamente all’orario indicato. Non sarà consentito l’ingresso in sala dopo l’inizio dello spettacolo.

Allo spettatore che dovesse arrivare in ritardo sarà garantito il raggiungimento del posto solo all’intervallo, ove previsto. 

 

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