STAGIONE PISTOIESE DI MUSICA DA CAMERA 2022 / 2023
FEDERICO MARIA SARDELLI | ENSEMBLE MODO ANTIQUO | L’AFFARE VIVALDI
FEDERICO MARIA SARDELLI direzione e narrazione
ENSEMBLE MODO ANTIQUO
Federico Guglielmo violino solista
Raffaele Tiseo, Paolo Cantamessa violini – Pasquale Lepore viola
Bettina Hoffmann violoncello – Matteo Coticoni contrabbasso – Simone Vallerotonda tiorba
“L’AFFARE VIVALDI”
Concerto Reading
basato sul romanzo “L’Affare Vivaldi” di Federico Maria Sardelli (ed. Sellerio)
musiche Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in Re minore per violino, archi e basso continuo, RV 813
Sonata in Sol maggiore per violino, violoncello e basso continuo, RV 820
In memoria æterna, da Beatus vir, RV 795, versione strumentale
Concerto in Re maggiore per violino, archi e basso continuo, RV 818, per Anna Maria
Sonata in Re minore per due violini e basso continuo Op. I, n. 12, RV 63, La Follia
Sinfonia dall’opera Il Farnace, RV 711-D
Uno spettacolo che chiunque ami la musica di Vivaldi dovrebbe vedere, ma piacevolissimo anche per chi si approccia per le prime volte al barocco: un concerto-reading interamente dedicato all’opera di Vivaldi, ispirato al romanzo “L’affare Vivaldi” di Federico Maria Sardelli (edito da Sellerio, vincitore del premio Comisso 2015 per la narrativa).
Sardelli – direttore, musicologo, compositore, flautista nonché pittore, incisore ed autore satirico (“ma questa è un’altra storia”, si legge nella sua biografia) – è uno dei massimi esperti di Vivaldi. La sua narrazione si muove su diversi itinerari dando allo spettatore l’opportunità di seguire, sia sul piano musicale che su quello musicologico, l’affascinante percorso di un enorme patrimonio musicale che ha rischiato di andare perduto.
La fortuna popolare delle “Quattro stagioni” di Vivaldi ha infatti certamente reso il nome del compositore familiare al grande pubblico al punto forse di costituire un ostacolo alla conoscenza più ampia della sua opera, vasta, complessa e affascinante. I molti appassionati di Vivaldi, pur apprezzando le sue composizioni orchestrali, e la musica vocale, sia sacra che profana, spesso non sanno che grandissima parte dell’opus vivaldiana è rimasta per secoli sepolta nella biblioteca di famiglie aristocratiche più o meno decadute, e che ha rischiato di non veder mai la luce. Quella compiuta da Sardelli è l’appassionante ricostruzione di un grande enigma culturale: la storia della discesa nell’oblio della musica di Antonio Vivaldi, e della sua travolgente riscoperta, tra il Settecento e l’Italia fascista.
Insieme a Sardelli, l’ensemble Modo Antiquo, da lui fondato nel 1987, unico gruppo barocco che ha ricevuto ben due nomination ai Grammy Awards.
IL LIBRO | «La storia della riscoperta dei manoscritti di Vivaldi è davvero andata così. Diversamente dalla frase che i romanzieri pongono di solito alla fine del loro lavoro, io devo invece assicurare che i fatti narrati sono realmente accaduti, e solo in pochi casi ho dovuto inventare. La concatenazione degli eventi, per quanto bizzarra possa sembrare, è dovuta alla storia», ci dice l’autore. Se conosciamo Vivaldi quanto lo conosciamo oggi, oltre le Quattro stagioni, ciò è dovuto alle peripezie dimenticate – assurde, incredibili, comiche, cariche a volte di suspense, intricate come uno spettacolo drammatico e farsesco – che questo romanzo storico rivela. Il Prete Rosso, passato di moda dopo una vita di successi, morì in miseria e indebitato fino al collo. I manoscritti con la sua musica inedita, raccolta in centinaia di partiture autografe, passarono di mano in mano fra bibliofili e lasciti ereditari, scomparendo per quasi due secoli. Riemersero, seguendo vie accidentate e occulte, grazie al congiungersi dell’avidità di un vescovo salesiano e l’intelligente intuito di due studiosi appassionati, Gentili e Torri, musicologo dell’Università di Torino il primo, e direttore della Biblioteca Nazionale della città il secondo. Ma da questo momento in poi gli autografi del musicista veneziano dovettero passare nuove disavventure. Causa stavolta l’indifferenza dello Stato, l’odiosa idiozia antisemita del regime fascista, l’opportunismo e l’ingratitudine dei nuovi padroni dell’Italia. Federico Maria Sardelli è uno dei massimi esperti di Vivaldi, nonché scrittore satirico. Egli ricostruisce il destino delle carte del grande compositore seguendo due percorsi. Da un lato gli eventi successivi che le seppellirono nell’oblio dal 1741 alla riscoperta; dall’altro la caccia all’indietro che i due miti eroi intrapresero per recuperarle. E poi le vicende pazzesche legate al tentativo di renderle aperte alla fruizione pubblica. Con il triste epilogo. È un apologo, umoristico e tragico, della ben nota insensibilità dello Stato italiano verso i suoi patrimoni più nobili, e della sua ingratitudine. Ma vuole anche ristabilire una verità storica ed essere un tributo. «Luigi Torri ed Alberto Gentili sono i veri eroi di questa vicenda. Se oggi conosciamo Vivaldi lo dobbiamo al loro fiuto, alla loro intelligenza, al loro infaticabile sforzo».
Federico Maria Sardelli | Direttore, musicologo, compositore, flautista | Fonda nel 1984 l’orchestra barocca Modo Antiquo con cui svolge attività concertistica in tutta Europa sia in veste di solista che di direttore, presente nei maggiori festivals di musica antica. È ospite delle maggiori sale d’Europa, come il Concertgebouw di Amsterdam o il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi. Federico Maria Sardelli è direttore principale ospite dell’Orchestra Filarmonica di Torino. È invitato come direttore in numerose altre orchestre, come il Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle Halle, la Kammerakademie Potsdam, la Real Filarmonia de Galicia, il Maggio Musicale Fiorentino, l’orchestra della Fondazione arena di Verona, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’orchestra dei Pomeriggi Musicali.
Federico Maria Sardelli incide per Naïve e Deutsche Grammophon. Ha al suo attivo più di quaranta incisioni discografiche, sempre in veste direttore e di solista. La sua ricostruzione e prima incisione dei Concerti Grossi op. VI di Corelli con strumenti a fiato ha costituito un evento nel panorama della musica antica. Nel Febbraio del 1997 ha ricevuto a New York, per il suo disco Vivaldi, Concerti per molti Stromenti, la nomination ai Grammy Awards, il massimo riconoscimento per l’attività discografica; nel 2000 una seconda nomination è giunta a premiare la sua ricostruzione dei Concerti Grossi di Corelli.
Federico Maria Sardelli è un protagonista della rinascita del teatro musicale vivaldiano dei nostri tempi: sue sono le prime rappresentazioni, incisioni ed edizioni mondiali di numerose opere vivaldiane inedite. Le sue incisioni discografiche sono sostenute dalla Westdeutscher Rundfunk Köln (WDR). Nel 2005, presso il Concertgebouw di Rotterdam, ha diretto la prima mondiale dell’opera Motezuma di Vivaldi, riscoperta dopo 270 anni. Nel 2006 ha diretto la prima ripresa mondiale dell’opera L’Atenaide di Vivaldi al Teatro della Pergola di Firenze. Nel 2007 è stato direttore principale dell’HändelFestspiele di Halle, dove ha diretto l’opera Ariodante. Nel 2009 ha diretto ed inciso la prima mondiale del Modo alla Rovescia di Salieri, nel 2010 il Giasone di Francesco Cavalli alla Vlaamse Opera e l’Alcina di Handel al Teatro Municipal di Santiago del Cile, nel 2011 il Ritorno di Ulisse in Patria. Nel 2012 ha inciso in prima mondiale le ultime 8 scoperte vivaldiane (New Discoveries II, Naïve) e diretto in prima mondiale il nuovo Orlando Furioso di Vivaldi da lui riscoperto e ricostruito (Festival di Beaune, disco Naïve). È membro del comitato scientifico dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione G. Cini di Venezia, per il quale ha pubblicato il volume La musica per flauto di Antonio Vivaldi (Olschki, 2002) che è stato tradotto in inglese da Michael Talbot (Ashgate, 2007). Sempre per conto dell’Istituto ha creato e dirige la collana di musiche in facsimile «Vivaldiana», edita da SPES. Numerosissime sono le sue pubblicazioni musicali e musicologiche, edite da Bärenreiter, Ricordi, SPES, Fondazione G. Cini. Nel luglio 2007 Peter Ryom lo ha incaricato di continuare la sua monumentale opera di catalogazione della musica di Antonio Vivaldi e da quel momento Federico Maria Sardelli è il responsabile del Vivaldi Werkverzeichnis (RV). Il 28 novembre 2009 la Regione Torscana lo ha insignito, «per l’eclettismo artistico e lo spessore culturale evidenti», della sua più alta onorificenza, il Gonfalone d’Argento.
Nel 2012 è apparso il suo Catalogo delle concordanze musicali vivaldiane (Fondaz. G. Cini/Olschki).
Federico Maria Sardelli è anche pittore, incisore ed autore satirico; ma questa è un’altra storia.
Ensemble Modo Antiquo | Fondata da Federico Maria Sardelli nel 1987, l’Orchestra Barocca Modo Antiquo unisce musicisti dotati di grandi capacità, gusto per il virtuosismo strumentale e profonda conoscenza dei linguaggi e delle prassi esecutive storiche.
Caratterizzata per uno specifico approccio alla musica barocca italiana ed a Vivaldi in particolare, Modo Antiquo si è affermata come una delle orchestre più dinamiche e dotate. Sotto la bacchetta di Federico Maria Sardelli è regolarmente invitata nei maggiori festival e nelle più illustri sale da concerto. La sua discografia conta più di quaranta titoli, fra cui si trovano molte prime registrazioni mondiali, come l’integrale delle Cantate e dei concerti per traversiere di Vivaldi, la ricostruzione dei Concerti Grossi di Corelli con strumenti a fiato aggiuntivi, i Concerti di Parigi di Vivaldi, e molti altri titoli. Modo Antiquo è l’unico gruppo barocco che ha ricevuto ben due nomination ai Grammy Awards: la prima per il disco Vivaldi, Concerti per molti istromenti, votato quale uno dei migliori CD del mondo nel 1997; la seconda nel 2000 per i Concerti Grossi Op. VI di Corelli.
Modo Antiquo è protagonista della rinascita dell’opera vivaldiana dei nostri tempi: sue sono le prime registrazioni e rappresentazioni delle opere Arsilda Regina di Ponto, Tito Manlio, Orlando Furioso e Atenaide, Orlando Furioso 1714. Nel 2005 ha eseguito al De Doelen Concertgebouw di Rotterdam la prima mondiale di Motezuma, riscoperto dopo 270 anni, mentre nel 2012 ha eseguito la prima mondiale del nuovo Orlando vivaldiano, inciso per Naïve. Modo Antiquo è uno degli ensemble di punta dell’etichetta francese Naïve, per la quale ha registrato numerosi CD (l’opera Atenaide, i Concerti di sfida con Anton Steck, una monografia con Anna Caterina Antonacci, Arie d’opera inedite, Vivaldi new discoveries, ecc.). Modo Antiquo incide inoltre per Deutsche Grammphon, con cui ha recentemente realizzato una fortunata antologia di arie d’opera di Händel.

Antico refettorio del convento di San Domenico
Spettacolo in abbonamento
Date
venerdì, 27 Gennaio 2023
ore 18.00
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Prezzi
- POSTI ESAURITI PER IL CONCERTO
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da 8,00 euro a 20,00
Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112
(orario: dal martedì al giovedì ore 16/19; venerdì e sabato ore 11/13 e 16/19)
Biglietteria il Funaro 0573 977225 (orario: martedì e mercoledì ore 16/21)
Il giorno del concerto anche direttamente al Convento di San Domenico, dalle ore 17