ESCLUSIVA REGIONALE

CASA DI BAMBOLA

di Henrik Ibsen

con Filippo Dini, Deniz Özdoğan, Orietta Notari,

Andrea Di Casa, Eva Cambiale, Fulvio Pepe

regia Filippo Dini

scene Laura Benzi

costumi Sandra Cardini

luci Pasquale Mari

collaborazione coreografica Ambra Senatore

musiche Arturo Annecchino

aiuto regia Carlo Orlando


Personaggi e interpreti

L’avvocato Torvald Helmer – FILIPPO DINI

Nora, sua moglie – DENIZ ÖZDOĞAN

Il dottor Rank – FULVIO PEPE

La signora Linde – EVA CAMBIALE

Il procuratore legale Nils Krogstad – ANDREA DI CASA

Anne Marie, bambinaia e domestica presso gli Helmer – ORIETTA NOTARI


 

produzione
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale / Teatro Stabile di Bolzano
con il sostegno di Fondazione CRT

Dopo il successo di Così è (se vi pare) e l’allestimento di The Spank, novità assoluta dello scrittore Hanif Kureishi, Filippo Dini – da quest’anno regista residente al Teatro Stabile di Torino fino al 2024 – si misura con l’iconico capolavoro ibseniano, firmando una rilettura inedita dello scontro di genere in casa Helmer che ribalta le regie tradizionali. Spogliando la pièce dalle stratificazioni femministe attribuite nel secolo scorso al personaggio di Nora, l’artista genovese mette a fuoco il nucleo vivo della vicenda, cogliendo nelle ipocrisie di un’esistenza coniugale solo apparentemente rispettabile quel dualismo cruciale fra uomo e donna, ancora oggi attualissimo e in gran parte tutto da risolvere.

Protagonista al fianco di Dini, impegnato anche come interprete principale nel ruolo del marito Torvald Helmer, è la Nora di Deniz Özdoğan, talentuosa attrice di origini turche naturalizzata italiana, vincitrice di numerosi premi (fra cui il Golden Graal 2013 e l’Adelaide Ristori 2018) e nota per aver collaborato più volte con Valerio Binasco e la sua Popular Shakespeare Kompany. Completano il cast Orietta Notari (Anne Marie, bambinaia e cameriera presso gli Helmer), Andrea Di Casa (il procuratore legale Nils Krogstad), Eva Cambiale (la signora Linde) e Fulvio Pepe (il dottor Rank). Coprodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e dal Teatro Stabile di Bolzano, con il sostegno dalla Fondazione CRT, Casa di bambola si avvale delle scene di Laura Benzi, delle luci di Pasquale Mari, dei costumi di Sandra Cardini e delle musiche di Arturo Annecchino. Collaborazione coreografica Ambra Senatore. Aiuto regia Carlo Orlando.

«Il mistero che avvolge la donna, da sempre, nella letteratura, come nella pittura e in definitiva, in tutte le arti, è perennemente legato al giudizio dell’uomo su di lei – dichiara Filippo Dini nelle sue prime note di regia –. La definizione del suo mistero non la si può scindere da colui che lo ha inventato e quindi dichiarato e demonizzato, ovvero l’uomo. La Nora di Ibsen nasconde un segreto, che se scoperto e interpretato dalla logica maschile, rappresenterebbe una colpa… Esattamente come le necessità inoppugnabili di Antigone si scontravano con le leggi altrettanto inoppugnabili di Creonte, così i coniugi Helmer smarriscono il loro amore (o presunto tale), di fronte al reciproco mistero, incapaci di trovare una soluzione all’enigma millenario che si cela tra i due sessi… Non credo nell’interpretazione, molto frequente in passato, di una Nora che si libera da un marito pedante e ottuso, ma credo piuttosto in una interpretazione più contemporanea di un legame che si dissolve a causa di una reciproca diffidenza, nata dall’incomprensione mai risolta tra uomo e donna. La cronaca ci ha abituato alle efferatezze e alle violenze generate da questa incomprensione; i “mostri” di tali episodi sono sempre accolti e talvolta molto amati dalle proprie vittime. Fino a quando continueremo a chiamarli mostri e fino a quando continueremo a parlare di masochismo riferendoci alle vittime, temo continueremo a leggere terribili notizie della brutalità maschile sulla donna. Ibsen, con straordinario anticipo sulla storia, ci metteva in guardia in merito a ciò che sarebbe potuto scaturire da quella mancanza di reciproca comprensione: quel vuoto fra i due sessi, quella differenza di coscienze ha generato l’epoca contemporanea e ha detonato una guerra fredda disperata, caotica e spesso fatta di ottusità, rancori, passività, prepotenza e fragilità che non sappiamo più definire. Oggi sappiamo che le regole di ieri erano sbagliate, siamo chiamati a fare chiarezza, a riconoscere le nostre personali specifiche miserie.»

Scritto nel 1879 durante un soggiorno ad Amalfi, Casa di bambola suscitò grande indignazione al suo debutto al Teatro Reale di Copenaghen. La figura di Nora, incompresa sposa-bambina disposta a lasciare marito e figli per conquistare la propria indipendenza, non riscosse molta comprensione presso il pubblico borghese dell’epoca, per il quale i vincoli del matrimonio erano sacri. Lo stesso Ibsen prese le distanze da quanti la applaudirono come un’antesignana dell’emancipazione femminile. In Italia Casa di bambola approdò proprio a Torino nel 1889 come prima rappresentazione ibseniana, quando Emilia Aliprandi la propose assieme al marito Vittorio Pieri al Teatro Gerbino, gloriosa sala ottocentesca demolita nel 1905. Due anni più tardi, fu Eleonora Duse ad attirare le attenzioni sul genio norvegese, suscitando le perplessità del pubblico e gli imbarazzi della critica con una versione milanese del dramma. Divenuto ben presto uno dei testi più frequentati del Novecento, Casa di bambola resta un’opera di sorprendente modernità, che continua a parlare attraverso i secoli rinnovando il tema della fedeltà alla vita quale assoluto morale, al di fuori del quale non esiste possibilità di salvezza.

Filippo Dini | Si è formato alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. Nel 1998, insieme ad Andrea Di Casa, Sergio Grossini, Fausto Paravidino e Giampiero Rappa, fonda la compagnia Gloriababbi Teatro, con cui collabora fino al 2016. Fra i principali riconoscimenti ricevuti, si annoverano il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019 come Miglior regia per Così è (se vi pare) prodotto dal TST, il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 come Miglior regia per Ivanov, il Premio ANCT Hystrio 2014 e il Premio Golden Graal 2013 come Migliore attore per gli spettacoli Romeo e Giulietta (regia di Valerio Binasco) e Il discorso del Re (regia di Luca Barbareschi). Filippo Dini è stato nominato regista residente al Teatro Stabile di Torino dal 2021 al 2024.



Video

Teatro Manzoni Pistoia

Spettacolo fuori abbonamento

Date

  • venerdì, 10 Dicembre 2021
    ore 21:00

  • sabato, 11 Dicembre 2021
    ore 21:00

  • domenica, 12 Dicembre 2021
    ore 16:00

Prezzi

Biglietti:

PLATEA e POSTO PALCO 1°/2°/3° ordine centrali

18,00 (intero) 15,00 (ridotto*)  5,00 (under14) 10,00 (under30)

POSTO PALCO 1° / 2° ordine laterali

13,00 (intero) 11,00 (ridotto*) 5,00 (under14) 10,00 (under30)

GALLERIA e POSTO PALCO 3° Ordine laterale

10,00 (intero) 10,00 (ridotto*) 5,00 (under14) 10,00 (under30)

(*) RIDUZIONI: Over65, possessori della Carta Fedeltà Far.com, soci Unicoop Firenze, abbonati stagioni ATP 2019/2020 (prosa Manzoni, sinfonica e cameristica, Lamporecchio), iscritti Scuola di Musica e Danza “Mabellini”, tesserati il Funaro, iscritti FAI, CRAL, Associazione culturali convenzionate con l’Associazione Teatrale Pistoiese.

Gli studenti universitari, possessori della Carta “Studente della Toscana”, avranno diritto all’ingresso ridotto a euro 8,00. Il posto verrà assegnato, dietro presentazione della carta, in base alla disponibilità della pianta. Non cumulabile con altre riduzioni.

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Prevendita Biglietteria Teatro Manzoni (0573 991609 – 27112; orario: dal martedì al giovedì ore 16/19; venerdì e sabato ore 11/13 e 16/19)

– da martedì 30 novembre a giovedì 2 dicembre: diritto di prelazione per gli abbonati prosa e musica

– da venerdì 3 dicembre: prevendita per tutto il pubblico e on line su www.bigliettoveloce.it

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