SPAZI APERTI/Teatri di Confine
CARE SELVE. FLORILEGIO
ideazione, testi, regia e coreografia Aline Nari
in collaborazione con Marco Mustaro
interpreti Aline Nari danza Marco Mustaro canto Alice Belardini arpa
musiche Bach, Bizet, Händel, Monteverdi, Mozart, Schumann e autori vari
foto Ilaria Scarpa
DEBUTTO
Teatri di Confine
in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus
con il sostegno di MIBACT / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo
si ringrazia Ass. Fuoricentro Danza (LU), ABCdanza - Ass. Heliogabalus (SS)
“Care Selve,
eccomi finalmente. Vi prego di credermi quando dico che non attendevo che questa pace per poter nuovamente rivolgermi a voi. Perdonatemi, dunque, perché sapete che io vi appartengo. In questi giorni immobili, ho ripetuto parole spezzate il cui senso in me trascende quanto più dimentico il mio nome.
Ditemi come state. Come avete trascorso i giorni e le ore in mia assenza? Ho saputo che sono tornati gli aironi e il silenzio è nuovo. Sorridete? Non prendetevi gioco di me, ma abbracciatemi e lasciate che io torni a voi come esule alla patria amata”.
Care selve, ombre beate, vengo in traccia del mio cor
(F. Handel)
Ideato il 9 febbraio 2020 e cresciuto durante il blocco dovuto all’emergenza Covid-19, Care selve – spettacolo di danza, teatro e musica – vuole essere un invito alla riscoperta della spiritualità della natura. Il titolo, ripresa di un topos letterario e del testo di un’aria di Georg Friedrich Händel, introduce a una prospettiva ecologista il cui fulcro è la gratitudine e il rispetto del creato, uno stato di piacere in cui sentirci amati e ritrovare il senso dell’appartenenza.
Il repertorio musicale scelto propone brani barocchi e classici per voce solista, ove la natura è anticipatrice di questo amore, per accompagnare un viaggio senza tempo: il riconoscimento di due esseri umani che alle Selve chiedono conforto e che grazie a questo scoprono una possibilità comune. Nello spettacolo, movimento-canto-suono-parola testimoniano, infatti, il desiderio di comunione con la natura, un rapporto misterioso ed empatico (sentito in modo immediato dai bambini) che oggi è necessario riscoprire grazie a uno sguardo nuovo capace di illuminare la speranza nelle nuove generazioni. Una fiducia che passa anche attraverso la riscoperta della memoria, che qui vive nel possibile incontro tra la tradizione musicale occidentale e la tradizione del gesto contemporaneo, per rinnovare l’interesse, umano e artistico, alla fluidità come integrazione, al respiro come lode, al sorriso e alla leggerezza come promessa.
La danza, sostenuta dal canto e dal suono dell’arpa anche secondo dinamiche di improvvisazione, si fa espressione del desiderio di questa comunicazione profonda, permettendoci di partecipare a una liturgia che sono le piante stesse ad insegnarci.
Infine, i brevi testi dello spettacolo esplicitano, mediante la reinvenzione di citazioni tratte dalla letteratura religiosa e dal Paradiso di Dante Alighieri, il bisogno di riconoscere l’interdipendenza con la natura e con l’altro da sé.
Video

Villa Stonorov – Fondazione Vivarelli
Spettacolo fuori abbonamento
Date
martedì, 15 Settembre 2020
ore 21.15
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Prezzi
Spettacolo a capienza limitata con prenotazione obbligatoria
posto unico non numerato euro 5,00
In caso di maltempo gli spettacoli di Villa Storonov si terranno (se possibile) al Teatro Manzoni o al Piccolo Teatro Mauro Bolognini.
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Per gli spettacoli di “Teatri di Confine” facilitazioni su dsu.toscana.it per gli studenti delle università toscane.
L’ingresso agli spettacoli sarà regolato in ottemperanza alla normativa COVID-19.
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PREVENDITE
> Biglietteria Teatro Manzoni (Corso Gramsci, 127 – Pistoia) 0573 991609 – 27112
dal martedì al venerdì 16/19; sabato 11/13
> prevendita on line su https://bit.ly/2QLpSQU