SPAZI APERTI 2021 / TEATRI DI CONFINE

CALIGOLA

UNDERDOG/UPSET

regia e drammaturgia Jonathan Bertolai

suono Hubert Westkemper

luci Orlando Bolognesi con Ian Gualdani

fonico Luca Contini e Giovanni Ghezzi

elementi scenici Rosanna Monti

fotografie di scena Manuela Giusto 

Teatro Del Carretto

Il desiderio che ha guidato lo studio e la drammaturgia di questo progetto è nato nella primavera 2019, ben prima della pandemia che ci ha colpiti, e ha trovato in questi ultimi mesi nuovi motivi di urgenza. La scelta di questo personaggio e dei suoi drammi interiori, trae origine dalla necessità di indagare il mondo giovanile con la sua fragilità e il disagio esistenziale nei confronti del futuro, temi, in particolare quest’ultimo, che ora si rivelano di ancora più scottante attualità, innestandosi in un panorama caratterizzato da un’incertezza globale in termini economici, politici e culturali, oltre che sanitari.

Così come Caligola voleva “semplicemente” la luna, anche al giorno d’oggi le nuove generazioni si scontrano con un mondo assurdo, nel quale devono conquistare il loro diritto di esistere e di emergere, a partire da un contesto a loro completamente sfavorevole. Devono combattere come se fossero su un ring, e, per continuare in questa metafora, come un pugile dato per sfavorito (underdog) a volte riescono con determinazione e follia a ribaltare i pronostici (upset).

Tenendo a mente la giovane età di Caligola, quando divenne imperatore e quando visse il lutto per l’amata sorella Drusilla, non è allora casuale il fascino esercitato da quest’opera sia sul giovane attore protagonista dello spettacolo – diplomato nel 2018 alla Scuola Teatro Arsenale di Milano-, sia su Jonathan Bertolai, al suo debutto da regista.

È proprio dal desiderio di Ian Gualdani di confrontarsi con un Caligola lontano dall’essere “solo” l’imperatore folle, che nasce questa messa in scena, e nello sguardo di Jonathan Bertolai assume i contorni di uno spazio mentale amplificato nel quale fluttua questo Caligola: sulla scena il pubblico assiste ad una rapsodia di dialoghi interiori, un dipanarsi dei pensieri del protagonista che trovano la loro trasposizione visiva nella gestualità dell’attore. Jonathan Bertolai ci racconta tutta l’assurdità che la vita può riservare, attraverso un dramma psicologico calato in un’atmosfera post industriale.

Su una scena trapuntata di monitor e luci a neon, su cui si staglia un piedistallo e si schierano delle statuette, passano video e inserti sonori che richiamano gli anni ’80 (ricordano ad esempio i video musicali dei Talking Heads) e scenografie che si ispirano alle opere multimediali di Bill Viola, creando una curiosa alternanza tra la tragicità dei temi trattati e il pop di questa estetica.

La molteplicità di suoni che si rincorrono nella sala e i contributi video che circondano il corpo dell’attore sono le mille voci del dissidio interiore di Caligola raccontati dalla notevole versatilità interpretativa di Ian Gualdani. La ricerca sonora di Hubert Westkemper, già sound designer di numerosi artisti internazionali di fama e del Teatro Del Carretto, e premio Ubu 2005 e 2019, iin sinergia con le luci di Orlando Bolognesi rafforzano l’alternanza fra il dissidio interiore e la freschezza dell’essere giovani.

Dice Jonathan Bertolai di questa nuova sfida: “È uno spettacolo che parla di questo tempo incerto che stiamo vivendo, un tempo che incede più velocemente della natura dell’uomo, costretto a rincorrere sé stesso, in una distanza ormai siderale. Caligola come noi fluttua smarrito nei meandri della sua mente cercando l’impossibile.”

Note di regia 

“Oggi Caligola abita solitario il regno del suo spirito malato, tanto sopraffatto dal peso di un lutto esistenziale da trascinare la sua vita verso l’abbandono dell’ultimo pulviscolo di umanità. Immaginario e realtà, ricordo e avvenire, logica e follia, si fondono rapsodicamente nella sua mente fratturata. Costretto in uno spazio accecato di bianco e abitato da monitor che riflettono il disordine mentale di un Caligola privo di connotazioni temporali, Ian Gualdani è l’unico giovanissimo attore la cui presenza scenica regalerà alla pièce un personaggio tanto seducente quanto scabroso in fisicità e vocalità. Il non senso della vita… poiché Caligola non riprendendosi dalla perdita di Drusilla e trasformando quel lutto nel lutto stesso dell’esistenza inizia un percorso distruttivo e autodistruttivo. Una parabola destinata al fallimento poiché non basterà neppure la morte a spegnere il tormento del giovane.”


Villa Stonorov – Fondazione Vivarelli

Spettacolo fuori abbonamento

Date

  • martedì, 7 Settembre 2021
    ore 21.15

Prezzi

posto unico numerato euro 12,00 (intero) 7,00 (ridotto*)

*Riduzioni: Over65, Under30, possessori della Carta Fedeltà Far.com, soci Unicoop Firenze, abbonati delle stagioni ATP 2019/2020 (prosa, sinfonica e cameristica), iscritti Scuola di Musica e Danza “Mabellini”, tesserati il Funaro, iscritti FAI, CRAL, Associazione culturali convenzionate con l’Associazione Teatrale Pistoiese.

AVVISO AL PUBBLICO > L’accesso agli spettacoli è condizionato all’esibizione della Certificazione verde COVID-19 (Green Pass) o a quant’altro previsto dal DL 105 del 23/7/2021 (fatta eccezione per i minori di 12 anni).

La biglietteria del Teatro Manzoni (0573 991609 – 27112) sarà chiusa dal 5 al 22 agosto compresi.

Riaprirà eccezionalmente lunedì 23 agosto (ore 16/19) per proseguire con il consueto orario estivo: dal martedì al venerdì ore 16/19 – sabato ore 11/13

La sera dello spettacolo la biglietteria aprirà un’ora prima dell’inizio, presso la sede della rappresentazione.

I biglietti sono nominativi e non cedibili.

In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà, ove possibile, al Piccolo Teatro Bolognini o al Teatro Manzoni.

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