Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale

PROGETTO T (2015-2017)

Attenzione! Informiamo i viaggiatori
che il PROGETTO T è in arrivo su tutti binari.

2015/2017

L’Associazione Teatrale Pistoiese ha cominciato la sua corsa con Gli Omini.

Parte dalla Stazione di Pistoia, sale in Treno. Arriverà a Porretta Terme. Offre ascolto e restituisce spettacoli. Indagini e interviste Territoriali, alla ricerca di storie e personaggi. Performance, installazioni. Eventi su una delle linee ferroviarie più antiche d’Italia e nei suoi luoghi abbandonati. Vuole trasformare un vagone in un Teatro viaggiante. Questi i grandi obiettivi di T.

pagina facebook Progetto T PROGETTO T FACEBOOK

 

 

 

Gli Omini sono una compagnia teatrale nata nel 2006 con il primo obiettivo di avvicinare le persone al teatro e di far nascere il teatro dalle persone. Da questo prende forma il progetto “Memoria del tempo presente”, che ancora gira l’Italia per sondare il terreno, in cerca di persone e storie.

Un progetto che pone alla base del teatro la ricerca antropologica e sociale, prevedendo la creazione di spettacoli tramite indagini territoriali.

In pratica Gli Omini arrivano in un posto, ci stanno una settimana, dieci giorni, si guardano intorno, scovano, incontrano e intervistano più persone possibili, riascoltano il materiale, lo scelgono, lo riscrivono, e nell’ultimo giorno di residenza mettono in scena un’ora fatta dei personaggi e delle storie più belle, delle immagini che più hanno colpito la loro attenzione e che più rispecchiano il luogo di appartenenza. Gli Omini fanno dei ritratti quindi, istantanee del qui e ora, diventano specchio deformante della realtà che li circonda. Partono sempre dal piccolo per arrivare all’universale.

Ora, dal 2015, dopo anni di lavoro sul campo, Gli Omini stanno pianificando insieme all’Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale, un nuovo progetto d’indagine triennale per valorizzare, conoscere, promuovere e spettacolarizzare la Porrettana, la strada ferrata costruita nell’Ottocento per collegare Pistoia a Bologna, primo collegamento attraverso l’Appennino a scavalcare la catena montuosa.

LA PORRETTANA

Una delle linee ferroviarie più antiche d’Italia.

Un’impresa di costruzione folle.

99 chilometri di strada ferrata con 47 gallerie, 35 ponti e viadotti, 550 metri di dislivello.

Punti panoramici vertiginosi. Fermate nel mezzo del bosco di castagni. Un fiume che segue i binari con cascate e spiaggette.

Un’opera d’arte.

Stazioni interdette. Costruzioni in rovina.

Paesini, paesoni, tre case, montagna.

Cos’è la Porrettana? Come è nata? Chi la abita? Chi l’ha vissuta, quante volte l’ha vista morire?

E risorgere?

 

La Porrettana ha avuto fin dalla nascita una storia travagliata, di idee grandiose, sogni, sacrifici, difficoltà enormi, perdite, costruzioni straordinarie. E il suo destino di alti e bassi l’ha seguita fino ad oggi.

Nel gennaio del 2014 la linea è stata chiusa ed è rimasta inattiva per circa un anno. Ora, il treno per Porretta ha ripreso il suo cammino, ma la strada per ridare identità a questa grande opera d’arte è ancora lunga. La città di Pistoia si sta muovendo in questa direzione e già molti enti e associazioni sono coinvolte nell’operazione di riqualificazione della ferrovia Porrettana.

La missione è riportarla in vita. Documentarla, trasporla in qualcos’altro, far rinascere gli spazi e popolarli di gente e attività. In questo contesto si inserisce il Progetto T.

Il processo è lungo, la gente è da scovare, da mettere insieme, da attivare.

Il territorio è articolato, anche se ci sono dei binari da seguire.

Il Progetto T è strutturato in tre anni. Si attiva nel 2015 e prevede il suo termine nell’estate del 2017.

 

 

Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale
con il sostegno di Regione Toscana e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

 

PRIMO ANNO 2015 – Stazione di Pistoia

 Gli Omini in Ci scusiamo per il disagio - Associazione Teatrale Pistoiese 2 (foto Serena Gallorini)

Ogni stazione è un mondo a parte. Un luogo di passaggio, un agglomerato di un’umanità in movimento e in continua attesa. Ogni stazione ha i propri punti di forza e le sue zone d’ombra, luoghi in disuso dal fascino decadente, o decadenti e basta. Iperattive o abbandonate, in ognuna si fanno i conti col Tempo. Quello passato e quello che manca. Quello del tabellone degli arrivi e delle partenze, dei treni in orario e di quelli in ritardo. Ogni stazione è abitata da una popolazione mutevole composta da alcuni personaggi fissi, qualche abitué, passanti generici, viaggiatori erranti, da tipi e fenotipi di ogni specie. Non c’è posto più eterogeneo. Non c’è posto più democratico.

Nel 2015 Gli Omini hanno fatto partire il Progetto T dalla stazione di Pistoia e lo hanno fatto con un lavoro articolato in varie fasi che hanno dato visibilità al progetto e sensibilizzato il territorio, facendo diventare la stazione un luogo vivo, al centro degli eventi cittadini.

  • – un mese d’indagine sulla stazione
  • – creazione e realizzazione di una performance al primo binario della stazione
  • – allestimento di una mostra fotografica dislocata nei vari luoghi della stazione
  • – ideazione di uno spettacolo, andato in scena per dieci repliche al Deposito dei Rotabili Storici

APRILE 2015

INDAGINE TERRITORIALE

La Stazione di Pistoia è piccola e viva. Popolata di treni lenti, per viaggi piccoli, coincidenze da non perdere. Lavoratori, gruppi di studenti, venditori ambulanti, badanti, gente che non aspetta treni, pendolari, ragazzini annoiati, tossici, c’è di tutto alla stazione di Pistoia, litigi, confessioni, fretta, tanta miseria. E in mezzo a tutti, mosche bianche, ci sono anche i treni per Porretta, con la loro piccola, affezionata popolazione in transito.

Quelli della Transappenninica.

Gli Omini hanno frequentato assiduamente la stazione di Pistoia. Hanno incontrato e conosciuto chi ci lavora, chi aspetta il treno, chi lo guarda passare, chi passa di lì, e anche chi ci vive.

Hanno registrato e riscritto le testimonianze raccolte, ottenendo un materiale di circa cento pagine di storie, dialoghi, racconti, materiale che è diventato base fertile per la creazione di una performance e la scrittura di un nuovo spettacolo: Ci scusiamo per il disagio.

Durante la fase di interviste, Gli Omini sono stati seguiti da John Snellinberg, un collettivo che si dedica al cinema e che ha documentato la fase delle interviste con dei video e da un fotografo, Gabriele Acerboni, che ha fatto ritratti ai viaggiatori, ai passanti e ai luoghi più suggestivi della stazione. Una selezione di questi scatti, scelti da Gli Omini e passati al vaglio da Centostazioni, è stata esposta nella mostra fotografica Tra pochi minuti.

MAGGIO 2015

INAUGURAZIONE PROGETTO T

Il 29 maggio il Progetto T è stato presentato alla cittadinanza, scegliendo sempre la stazione come luogo d’incontro per la conferenza stampa e l’inaugurazione. L’Associazione Teatrale Pistoiese ha provveduto ad allestire, per accogliere il pubblico, una platea nello spazio più ampio e coperto, presente al binario uno ed un buffet con prodotti locali.

La Filarmonica “P. Borgognoni” di Pistoia e il cantore in ottava rima Realdo Tonti hanno attirato con la musica anche i passeggeri ignari, creando un’atmosfera di festa anche per questa prima occasione di apertura al pubblico.

La mostra fotografica, allestita in vari luoghi scelti all’interno della stazione è stata inaugurata in questa giornata ed è rimasta esposta fino alla fine di luglio, quando il primo anno del progetto si è chiuso con lo spettacolo finale.

Il Presidente dell’Associazione Teatrale Pistoiese, Rodolfo Sacchettini, insieme alla compagnia Gli Omini e all’assessore Tina Nuti del Comune di Pistoia hanno presentato il Progetto T.

GIUGNO 2015

RINGRAZIAMO PER LA TENSIONE 3 Giugno 2015

TRE MEGAFONI AL PRIMO BINARIO

Il 3 giugno Gli Omini hanno replicato per quattro volte Ringraziamo per la tensione, una performance di 15 minuti per tre megafoni al primo binario. Frutto della rielaborazione del materiale raccolto, tra appunti di cose viste, sentite e pensate nella primavera della stazione di Pistoia, Gli Omini hanno attirato l’attenzione dei passeggeri rendendoli un pubblico attivo. In un teatro di strada ferrata.

LUGLIO 2015

CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO

debutto 9 luglio 2015

repliche dall’11 al 19 luglio 2015

DEPOSITO DEI ROTABILI STORICI DI PISTOIA

Gli Omini in Ci scusiamo per il disagio - Associazione Teatrale Pistoiese 12 (foto Serena Gallorini)Gli Omini in Ci scusiamo per il disagio - Associazione Teatrale Pistoiese 13 (foto Serena Gallorini)Gli Omini in Ci scusiamo per il disagio - Associazione Teatrale Pistoiese 14 (foto Serena Gallorini)

Il vero successo di questo primo anno di progetto è stato Ci scusiamo per il disagio, replicato per 10 volte nel mese di luglio all’interno del Deposito Rotabili Storici di Pistoia, un Parco di assoluto rilievo, a testimonianza di un’eccellenza tecnica, un luogo che già di per sé unisce la storia al presente, l’abbandono al tentativo di recupero, la decadenza e la bellezza.

Grazie alla collaborazione di Fondazione FS Italiane e al lavoro dell’Associazione Teatrale Pistoiese, è stato creato, in un crocicchio di binari morti, un ambiente intimo, ristretto, sospeso nel tempo. Una locomotiva del 1910 per fondale, un Centoporte da un lato e un Corbellini da un altro come quinte e scenografia, creano un triangolo che tiene ravvicinato il pubblico, ristretto ogni sera a una sessantina di persone.

Lo spettacolo mette in luce quelle figure che di solito restano nascoste, quelle persone che vengono guardate con la coda dell’occhio e mai ascoltate, intrecci di vite quotidiane e contemporanee che si sfiorano in una scenografia fatta di storia e di passato che regala al pubblico immagini rare e suggestive.

Ci scusiamo per il disagio ha avuto un grande riscontro di pubblico e di critica, ottenendo il tutto esaurito per ogni replica e ottime recensioni sulla stampa.

RASSEGNA STAMPA

Estratti

Frammenti di generazioni perse – le vecchie nel rimpianto, le giovani nell’inedia, nell’assenza di prospettive, nello sballo – di luoghi nascosti, di commerci illeciti, di sogni impossibili, di sfide, quasi sempre perse.

Massimo Marino, boblog.corrieredibologna.corriere.it

Il tema della memoria è quello più ricorrente, i personaggi messi in scena dagli Omini vivono nel ricordo, incapaci o impossibilitati a guardare positivamente il futuro sono anime intrappolate, la stazione è il loro limbo.

Andrea Pocosgnich, www.teatroecritica.net

Ci scusiamo per il disagio “è il mantra che accompagna chi deve prendere un treno in Italia. Ed il ritardo in questo caso, in relazione a questa massa di uomini e donne che hanno ‘perso il proprio treno’ nella vita, quel treno che non passerà più e li ha lasciati a piedi a chiedersi come sarebbe stato, nel rimpianto, nel dolore.

Tommaso Chimenti, www.ilfattoquotidiano.it

Sono le ombre che danno consistenza alla luce. La destinazione di Ci scusiamo per il disagio è il coraggio di mostrarci la dignità degli invisibili che ci passano accanto e che non siamo noi non per merito nostro, ma per un accidente del destino.

Matteo Brighenti, paneacquaculture.net

Nel segno di una ricerca teatrale che è innanzitutto esplorazione antropologica Gli Omini hanno parlato per ore, intervistato per giorni le assenze presenti che abitano, sostano, scrutano, bighellonano per questo spicchio di terra di nessuno, e ora ce le mettono davanti restituendone le storie. Una pendolarità locale e anonima che si trasforma in globale e identitaria senza nemmeno farci sussultare allo scambio di binario.

Manuela Margagliotta, www.paperstreet.it

È uno spettacolo che riporta la memoria indietro negli anni, e grazie anche ad un’ambientazione scenografica storica, altamente suggestiva, tra sbuffi di vapore di una locomotiva, vagoni disposti in modo obliquo, cattura l’attenzione di tutti i sensi. Voci e suoni, annunci, racconti di uomini e donne la cui vita ha gravitato intorno alla stazione. Si intrecciano storie di un’umanità anche dolente, fatta di sogni, di solitudine, di speranze mai esaudite.

Roberto Rinaldi, www.rumorscena.com

Sulle carrozze ferme, vecchie, senza alcuna intenzione di rinascere, ci sono vecchi passeggeri, uomini-volatili, piccioni disgustosi, che altro non sanno fare che ondeggiare la testa; c’è pure Jolanda, che racconta dell’amore perduto senza averlo conosciuto e che sottolinea il fatto che in certe situazioni ci vuole fortuna, perché i treni che si prendono dopo aver fatto tardi, portano puntualmente da un’altra parte, mai verso quella dove vorremmo andare.

Luigi Scardigli, www.lineefuture.it

La tragedia si stempera nella commedia, gli stralci di vita assurgono a stilemi beckettiani, e qui siamo finalmente lontani dai discorsi ormai nonsense di Ionesco, perché questi frammenti di assurdo hanno la forza della quotidianità, di un vissuto autentico che ci coinvolge emotivamente. L’equilibrio però non si spezza mai. Nessuna caduta nel pietismo, nessuna concessione alla commozione facile.

Luciano Ugge/Simona Frigerio, teatro.persinsala.it

_____________________________________________________________________________

ANTEPRIMA PROGETTO T 2016

15 MAGGIO ANTEPRIMA PROGETTO T - ECCETTO PITECCIO15 MAGGIO ANTEPRIMA PROGETTO T _retro- ECCETTO PITECCIO

2016 – Lungo la Transappenninica / La corsa speciale

Quale miglior modo per mettere al centro una linea ferroviaria, se non quella di percorrerla all’interno di un evento straordinario e innovativo che unisce viaggio, teatro e cibo?

Nel 2016 il Progetto T ha visto come protagonista la Ferrovia Porrettana, primo collegamento attraverso l’Appennino, di enorme portata ingegneristica, realizzato nel 1864, che, dopo la chiusura forzata per una frana nel 2014, ha ripreso il suo cammino, grazie alla volontà delle istituzioni e di una ampia comunità di enti e associazioni che si stanno spendendo nell’operazione di riqualificazione e di rinnovamento.

Il lavoro della compagnia Gli Omini si è interamente concentrato lungo la linea e le sue fermate, grazie alla collaborazione con Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana.

Per far conoscere la Porrettana e rivalutarla da linea minore a luogo di attrazione e cultura è stato realizzato lo spettacolo La corsa speciale.

Andato in scena in luglio alla Fermata di Castagno (per 11 recite, tutte esaurite, 900 spettatori) è stato costruito partendo dalle storie e dalle testimonianze raccolte dalla compagnia in aprile nel corso del mese di indagini ed interviste ai pendolari della tratta Pistoia/Porretta (vd. Foto n. 2).

Grazie al sostegno della Regione Toscana e del Comune di Pistoia, da Pistoia, nei giorni delle recite, è partito un treno speciale, alle 20.45, che ha portato il pubblico al luogo della rappresentazione, una piccola e suggestiva stazione nel bosco, riconducendolo in città al termine della serata. L’iniziativa si è inserita a pieno titolo nell’ambito dei Treni Speciali, espressamente pensati per valorizzare le ferrovie minori e promuovere, attraverso il passo ‘lento’ di un turismo attento e ecosostenibile, le bellezze naturali, architettoniche e culturali dei nostri territori.

Tra maggio e giugno, in preparazione dell’evento di spettacolo, sono state programmate, due occasioni conviviali domenicali, molto partecipate (a Piteccio e al Molino del Pallone oltre 120 partecipanti ai pranzi, in collaborazione con Associazione Sassi Scritti, le Pro Loco di Piteccio, Castagno e, per il versante emiliano, di Molino del Pallone, e il Gruppo Fermodellistico di Piteccio), che hanno unito pubblico e gli artisti coinvolti (Gli Omini, con musicisti e poeti) in chiacchierate informali e discussioni ‘imprevedibili’ intorno ad un tavolo apparecchiato.

… La corsa speciale è qualcosa di più di un semplice spettacolo: è un viaggio in un frastagliato paesaggio antropologico, è una discesa in un’altra sfera (….) Questi loro discorsi sono buffi, stravaganti, surreali, dissennati, eppure l’immagine complessiva che essi trasmettono non scade mai nella facile parodia. Colpisce la capacità degli Omini di mantenersi sempre sul filo sottile tra ironia e compassione, tra comico e patetico, tracciando l’affettuoso ritratto di una piccola umanità che attraverso i suoi innocenti deliri si sfrorza di sfuggire ai propri affanni, alla propria mediocrità, alla propria solitudine. La corsa speciale, probabilmente non è altro che la vita, la nostra vita. Ridendo di costoro è come se in fondo stessimo anche un po’ ridendo di noi stessi. Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese, mi è parso l’espressione di una compagnia in evidente crescita….”

Renato Palazzi, “Il Sole 24 ore “

LA CORSA SPECIALE Gli Omini Progetto T _ (foto Emiliano Pona)

2017 – Il Progetto T varca il confine regionale / Il controllore

Sul versante Bolognese

A seguito del successo di pubblico e di critica dei primi due anni e forte della recente firma del protocollo d’intesa che le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, insieme agli enti locali dei territori interessati, hanno siglato lo scorso 11 novembre a Bologna (finalizzato al rilancio turistico-culturale dei territori dell’Appennino collegati dalla Ferrovia Porrettana allo scopo anche di potenziare questa infrastruttura importante e creare opportunità che superino i confini regionali), il Progetto T prosegue la sua corsa con la realizzazione di un nuovo spettacolo, sul versante emiliano, in accordo con Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale.

A seguito di una nuova indagine territoriale, svoltasi nel mese di giugno 2017 (sul treno e in alcune stazioni) che ha coinvolto, stavolta, la tratta Porretta/Bologna, lo spettacolo (esito del lavoro di ricerca) della Compagnia Gli Omini, IL CONTROLLORE debutta al 14 al 21 ottobre (dopo una serie di anteprime a Porretta Terme, Grizzana Morandi, Vergato e MarzabottoI, d al Teatro delle Moline di Bologna, come coproduzione tra Emilia Romagna Teatro Fondazione e Associazione Teatrale Pistoiese, nel corso di “Vie Festival 2017” (con numerose recite).

Lo spettacolo è approdato anche a Pistoia, al Piccolo Teatro Mauro Bolognini, nella stagione di prosa del Teatro Manzoni, il 9 e 12 novembre 2017 (con repliche anche per le scuole medie superiori del Progetto “A scuola di Teatro”), per poi essere in scena in varie sedi, tra cui Prato e Vicenza.

“Nel penetrante, comico, sulfureo spettacolo de Gli Omini c’è tutto quello che trovi su una linea ferroviaria locale e qualcosa di più, oltre la paura, che prende troppo spesso nei vagoni vuoti e in questo nostro paese, oltre lo sporco, che ossessiona un’igiene che vuole ripulire l’assenza, la distanza, la mancanza. C’è un senso di vite sprecate, che suscita un riso amaro, perché in quei folli personaggi marginali, caricaturali, siamo mascherati tutti noi che non riusciamo a pulire le nostre tombe imbiancate sotto il sole d’agosto. Ci sono i fantasmi che cerchiamo di seppellire; che, continuamente, tornano a riaffiorare, a sproloquiare, a tormentarci…”

Massimo Marino, “Corriere di Bologna”

il controlore_MG_2631 ph Luca Del Pia (1)

Sul versante Pistoiese

 



Video