Biglietti esauriti per entrambe gli appuntamenti delle ore 20 e delle 20.45 del percorso di FREGIO (coreografia Virgilio Sieni) e per l’ultima recita de LA FERITA DELLA BELLEZZA alla Chiesa di San Michele in Cioncio.
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Si avvia a conclusione il Pistoia TEATRO Festival con le ultime due giornate di appuntamenti.
Nei suggestivi spazi della Biblioteca Fabroniana, di Palazzo Fabroni e Palazzo de’ Rossi, autentici ‘scrigni’ di bellezza, replica alle ore 20 e 20.45 il percorso itinerante di Fregio, progetto e coreografia di Virgilio Sieni, che coinvolge una quarantina di cittadini e giovani danzatori e si ispira al Fregio dello Spedale del Ceppo di Pistoia: azioni coreografiche declinate verso il senso della condivisione e dell’incontro. Uno scambio sociale di gesti, che emerge dalla frequentazione del corpo, per creare un luogo comune dell’azione, uno stile d’invenzioni tecniche e un’economia del “dono”. Attraverso la memoria di gesti pittorici, gli interpreti costruiscono un’architettura umana sui fondamenti della democrazia: la creazione e il rispetto di un luogo comune, il farsi prossimi all’altro per sostenerlo, la vicinanza e la tattilità per la costruzione di un progetto comune.
Il progetto si completerà con Cammino Popolare, l’azione coreografica interpretata da cittadini e danzatori in programma il 25 giugno, ore 11.30 davanti al Fregio Robbiano, che ha già ospitato, splendida scenografia, lo spettacolo di apertura del Festival. I cittadini sono invitati a prendere parte al Cammino Popolare; sarà sufficiente presentarsi alle ore 9.30 direttamente domenica 25 in Piazza Giovanni XXIII. Cammino Popolare è una coreografia che si sviluppa per risonanze dove si intravedono, in un arcipelago di gesti e danze disposte per file, l’impianto del bassorilievo e i grandi temi umanitari dell’opera: Vestire gli ignudi e assistere le vedove e gli orfani, Albergare i pellegrini, la prudenza; Assistere gli infermi, Visitare i carcerati, la carità; Seppellire i morti, la speranza; Dar da mangiare agli affamati, Dar da bere agli assetati, la giustizia.
Ancora una rappresentazione al Piccolo Teatro Mauro Bolognini (ore 18; con merenda per i bambini dalle ore 17) per I 4 moschettieri in America (fascia d’età dagli 8 anni) il divertentissimo sequel (da un’idea di Giovanni Guerrieri e Rodolfo Sacchettini, coprodotto da I Sacchi di Sabbia e Associazione Teatrale Pistoiese (Premio Eolo Awards 2017) e Associazione Teatrale Pistoiese della celebre parodia radiofonica firmata da Nizza e Morbelli che si impose negli anni ’30 con un vero fenomeno di costume. Ambientato nell’America degli Anni Trenta, lo spettacolo si presenta come un pastiche di gustose contaminazioni, capace di affascinare anche il pubblico dei grandi: dal cinema di Billy Wilder, ai testi di Jules Verne, alle moderne graphic novel. In scena, con Giovanni Guerrieri, Giulia Gallo e Giulia Solano, anche il pittore Guido Bartoli impegnato a dare vita al ‘teatro’ che costituisce il centro della scena.
Alle ore 21.30 alla Chiesa di San Michele in Cioncio ultima recita de La ferita della bellezza, la nuova produzione ATP, testo di Luca Scarlini, da un’idea di Massimo Grigò, che ne è anche interprete assieme a Annibale Pavone e Maurizio Rippa, regia Giovanni Guerrieri. Uno spettacolo in cui rivive la figura del celebre cantante lirico castrato pistoiese Atto Melani (1626-1714), noto anche quale diplomatico e spia al servizio del Regno di Francia, che fu, con i fratelli Jacopo (di cui l’ATP ha proposto nel marzo scorso al Teatro Manzoni la prima esecuzione in epoca moderna dell’opera Il Girello) ed Alessandro, protagonista di una formidabile stagione musicale intessuta di trame politiche e sociali che animò l’Europa di fine ‘600. All’alba del nuovo secolo, che molto avrebbe cambiato, mettendo in discussione il ruolo degli evirati cantori, Atto, che proviene da una famiglia, in cui il padre Domenico ha voluto sfidare ogni record ed evirare buona parte della prole, incontra il fratello Jacinto, colui che è stato incaricato di continuare la discendenza. Se di Atto sappiamo molto, di lui sappiamo poco e niente…. Un incontro/scontro tra due mondi, quindi, che è occasione di una resa dei conti; la musica, si svela invece, con sorpresa ed ironia, portatrice di notizie e messaggi. Sullo sfondo, mentre lento scorre il tempo della campagna, in un’epoca di antico regime, fatta di certezze filosofiche, lavora costante il tarlo del futuro, un vento freddo scompagina tutte le attese, e inutile è infine l’affanno per scoprire la chiave del mondo, quando spesso i segreti sono ormai inutili, quando non privi di senso.
Al Teatro Anatomico Lucrezia Guidone e Martino D’Amico sono i bravissimi interpreti de La Signorina Else per la regia di Federico Tiezzi (alle ore 21), in scena fino al 2 luglio: siamo di fronte a una vera e propria vivisezione del cuore di Else, al contempo impietosa e carica di pietà: l’autore ce la mostra nelle sue più riposte oscillazioni psichiche, in una simultaneità di impulsi e contro-impulsi che la conducono al delirio. Tiezzi ha così scelto, per il debutto dello spettacolo, il settecentesco Teatro Anatomico dell’antico Spedale, seguendo la suggestione di un’analogia tra la dissezione operata da Schnitzler sulle pulsioni della ragazza e una regia che si basi sulla vivisezione delle strutture espressive del linguaggio.
I biglietti del Festival sono in prevendita alla Biglietteria del Teatro Manzoni (0573 991609), on line su www.pistoiateatrofestival.it e www.boxol.it. Dal 17 al 24 giugno, dalle ore 10.30 alle 12,30 sarà aperto anche il punto vendita alla Biglietteria La Torre (Via Tomba di Catilina, 5/7), lato Piazza Duomo.
I contributi del Laboratorio di Giornalismo “Per uno spettatore critico – Giornalisti di Confine”, tenuto da “Altre Velocità” in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus sono sul blog http://www.pistoiateatrofestival.it/blog/ alla pagina FB giornalistidiconfine o sulla pagina FB teatridipistoia