Nella Sicilia del Settecento una tredicenne sordomuta è costretta a un matrimonio di convenienza. Mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo, in un tempo scandito da impiccagioni, autodafé, matrimoni d’interesse e monacazioni, si consuma la vicenda di Marianna al centro del romanzo di Dacia Maraini, Premio Campiello nel 1990.
Lo spettacolo, interpretato da una Raffaella Azim in ‘stato di grazia’, utilizza un interprete L.I.S. Lingua Italiana dei Segni per rivolgersi anche alle persone non udenti.
Lo spettacolo è presentato in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”
«Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…»: è questo il motto della famiglia Ucrìa, che in questo modo riesce a imparentarsi con le più grandi famiglie palermitane. Marianna, costretta ad andare in sposa a soli tredici anni a suo zio, sembra all’inizio destinata alla medesima sorte. Lei è però diversa, sordomuta, ma proprio da questa menomazione trarrà la forza per elevarsi al di sopra della chiusura e della meschinità che la circonda.
«C’è nello spettacolo di Ardini e di Azim una raffinatezza d’altri tempi. Si potrebbe dire che vi è, del romanzo, una distillazione: un concentrato tematico e formale. C’è Raffaella Azim che questa storia la racconta come la pensasse, stravolgendola con gli accenti più diversi, rendendola rabbiosamente espressiva, fino a disegnare un quadro dolorosamente espressionista».
Franco Cordelli (“Corriere della Sera”)
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SABATO 23 NOVEMBRE, ORE 21
TEATRO YVES MONTAND MONSUMMANO TERME
LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA
di Dacia Maraini
con Raffaella Azim
e Francesca Conte
regia Daniela Ardini
Prevendita al Teatro Montand il 22 novembre (dalle 16,30 alle 19,30) e il 23 novembre (dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30)
Prenotazioni anche alla biglietteria del Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112